***"Vaccinazioni - Una Storia Tutta Italiana: il Caso Di Angelo Francesco Rosso"***

Angelo Francesco Rosso è nato in casa, è stato allattato al seno di sua mamma e poi svezzato e nutrito con un’alimentazione naturale priva di sostanze chimiche come lo zucchero e altri alimenti raffinati o preconfezionati. All’età di otto anni non ha mai preso medicine e non si è quasi mai ammalato. Perché vogliono vaccinarlo a tutti i costi? Non perché è pericoloso: le maestre e tutti i suoi compagni di scuola sono infatti vaccinati e lui stesso non corre pericolo per la stessa ragione. Perché tutti gli italiani sono obbligati a vaccinarsi, mentre gli stranieri - anche quelli che vengono in Italia e si fermano da noi per settimane e mesi - non lo sono? Come mai l’Italia è l’unico Paese dell’Europa occidentale con cinque vaccinazioni obbligatorie? Come mai l’Italia è l’unico Paese al mondo dove è stata approvata una legge che rende obbligatorio il vaccino contro l’epatite B? In altri Paesi questo non è stato possibile perché autorevoli scienziati e ricercatori hanno denunciato la pericolosità di questo vaccino. Quanti miliardi di lire ha ricavato e ricava dalla vendita del vaccino antiepatitico B la fabbrica che lo produce? E’ accettabile che la legge che impone di iniettare dentro l’organismo di tutti i bambini italiani una sostanza chimica forse pericolosa sia stata approvata da pochi parlamentari della Commissione Sanità, senza neanche il numero legale e grazie ad uno stratagemma procedurale?Il caso di Angelo Francesco Rosso è pertanto una vicenda esemplare di una cultura sanitaria e politica che vuole cancellare ogni obiezione e riserva ai valori del consumo di farmaci, vaccini ed esami medici a tutti i costi. La straordinarietà di questo caso non consiste nel rifiuto delle vaccinazioni: sono infatti decine di migliaia le famiglie che hanno compiuto da molti anni questa scelta consapevole così come sono migliaia le famiglie perseguitate con ingiunzioni, denunce, divieti di frequenza scolastica. In questa storia, come in pochi altri casi, si esprime però in tutta la sua brutale violenza la pretesa dei medici di decidere della salute delle persone.
30 marzo 1992 Tutto comincia con la sentenza n. 132 della Corte Costituzionale che stabilisce la possibilità per i giudici di far eseguire con la forza le vaccinazioni.21 maggio 1992 Quasi al termine della prima elementare, la direttrice didattica di Sogliano al Rubicone, dott.ssa Alessandra Venturi, intima ai genitori di Angelo di completare con i certificati di vaccinazione la documentazione per l’iscrizione alla seconda elementare. Angelo termina regolarmente l’anno scolastico ed è promosso.Settembre 1992 Angelo inizia regolarmente l’anno scolastico25 settembre 1992 La direttrice didattica dispone l’allontanamento da scuola del bambino, facendo tra l’altro riferimento alla sopracitata sentenza della Corte Costituzionale.Fine novembre 1992 Angelo ritorna nella sua classe.5 dicembre 1992 La direttrice chiede l’intervento dei carabinieri per allontanare il bambino da scuola. L’episodio è clamoroso e tutti i giornali locali ne parlano in prima pagina.6 dicembre 1992 "A scuola, ma non vaccinato. Espulso sotto gli occhi dei carabinieri; Singolare caso con al centro un bimbo" (Il Resto del Carlino); "Un bambino di 8 anni di Sarsina. Per lui niente più lezioni a Montepetra Bassa. I carabinieri a scuola per allontanare un alunno. Il motivo: non è mai stato vaccinato per scelta dei genitori" (La Gazzetta, cronaca di Cesena).10 dicembre 1992 "Alunno non vaccinato. Il provveditore: ‘Il bambino resti a casa. Lo istruiranno i genitori’" (Il Resto del Carlino).11 dicembre 1992 Paolo Galletti, consigliere regionale dei Verdi, presenta un’interpellanza al Presidente del Consiglio regionale della regione Emilia-Romagna.22 gennaio 1993 La vicenda approda in Parlamento con un’interrogazione ai Ministri della Sanità e della Pubblica Istruzione presentata dai deputati Turroni, Bettin, Giuntella, Masini, Vito e Novelli. Ad essa non verrà mai data risposta.2 giugno 1993 I genitori di Angelo vengono raggiunti da una citazione del tribunale per i minorenni dell’Emilia-Romagna e compaiono davanti al giudice Luigi Martello in data 19 ottobre 1993: la denuncia è partita dal Sindaco di Sarsina, prof. Lorenzo Cappelli, che in un successivo colloquio afferma di essere tenuto a compiere questi atti su indicazione dei funzionari della USL 39. Intanto Angelo, che in questi mesi ha studiato a casa, supera l’esame di ammissione alla terza elementare.Settembre 1993 La mamma di Angelo chiede di iscrivere suo figlio ad una scuola privata di Cesena (Collegio del Sacro Cuore). Dopo pochi giorni le viene risposto che non è possibile accettarlo insieme agli altri bambini. Analoga risposta arriva dalla direttrice didattica di Sant’Agata Feltria, che dipende dal Provveditore agli Studi di Pesaro. Dal canto suo, l’assessore alla Sanità della regione Emilia-Romagna Giuliano Barbolini (PDS) risponde all’interpellanza dell’11 dicembre 1992 elencando le leggi che riguardano le vaccinazioni obbligatorie, il divieto di accesso a scuola che in esse è previsto, l’efficacia e l’innocuità dei vaccini: "l’obbligatorietà della vaccinazione ha quale fine di scongiurare il diffondersi di malattie infettive nell’ambito della comunità" (ma dov’è questo pericolo? il tetano non è una malattia contagiosa, la difterite è scomparsa, la poliomelite viene solo a chi si vaccina).20 settembre 1993 Comincia un nuovo anno scolastico. Angelo si presenta all’ingresso della scuola elementare di Monte Petra ed entra a scuola.21 settembre 1993 La direttrice didattica arriva a Monte Petra, avverte Angelo che sicuramente lo caccerà, contatta telefonicamente i carabinieri di Sarsina che però rifiutano di intervenire poiché l’autorità giudiziaria non si è ancora espressa su questo caso.22 settembre 1993 La direttrice Venturi invia alla Procura della Repubblica di Forlì e ai Sindaci di Sarsina e Sogliano al Rubicone un sollecito perché il caso sia risolto nelle forme più opportune e non si ripeta il fatto (la presenza di Angelo Rosso a scuola) a causa di ignoranza e disorganizzazione. Il Sindaco di Sogliano al Rubicone invia un vigile davanti alla scuola per impedire ad Angelo di entrare in classe.26 ottobre 1993 I genitori di Angelo si rivolgono alla Pretura di Cesena perché venga revocato il provvedimento del dr. PierVincenzo Zoli, direttore della scuola di Mercato Saraceno (l’altra scuola alla quale si sono rivolti per iscrivere il bambino e superare al tempo stesso la situazione di conflitto personale con la direttrice della scuola di Sogliano al Rubicone), a causa del quale a loro figlio viene impedito di frequentare la terza elementare.Ottobre 1993 I genitori di Angelo scrivono una lettera-esposto a tre dirigenti del Ministero della Pubblica Istruzione: l’avv. Alessandro Paino (Capo Gabinetto del Ministro), il dr. Alfonso Rubinacci (Direttore Generale dell’Istruzione Elementare) e il dr. Franco Mercurio (Primo dirigente dell’Istruzione Elementare). Il padre di Angelo scrive inoltre all’on. Publio Fiori, Sottosegretario al Ministero della Sanità. Questi risponde che valuterà eventuali possibili emendamenti alla legge sulle vaccinazioni.8 novembre 1993 Uno dei vigili preposti ad impedire che Angelo entri a scuola scrive alla famiglia Rosso dichiarando il suo disagio e la sua solidarietà: "Devo ammettere che la mia coscienza, per gli insegnamenti ricevuti, mi dice di aver fiducia nelle vaccinazioni ma nonostante ciò ritengo che una società cosiddetta civile e soprattutto libera non possa imporre a chicchessia l’obbligo di essere vaccinato. Tutto si trasforma, il cambiamento fa parte del processo vitale, tutto è destinato a cambiare, noi esseri umani siamo in costante evoluzione. Le incrollabili certezze di ieri oggi non sono più tali. La domanda importante che dobbiamo rivolgerci non è se ci piacciano i cambiamenti ma come affrontarli, come comportarsi, come proporli. Siamo tutti disposti a riconoscere l’utilità delle vaccinazioni nei tempi passati ma ora forse questa utilità non è più riconosciuta, e allora? Mi chiedo perché nessuna delle autorità deputate a farlo abbia mai pensato di tutelare Angelo Francesco, mi chiedo perché si consente giustamente a tanti bambini sieropositivi di partecipare alle lezioni e ad Angelo Francesco invece no. (...) Io credo che la cosa peggiore sarebbe stata quella di non aver iniziato questa battaglia".20 novembre 1993 Il telegiornale serale di Italia 1 dedica un breve servizio al caso.25 novembre 1993 I genitori di Angelo presentano istanza al TAR, Tribunale Amministrativo Regionale, perché faccia finalmente ammettere il loro bambino a scuola.27 novembre 1993 Il Pretore di Cesena, dr. Cantoni, respinge il ricorso presentato contro i provvedimenti adottati dal Sindaco Agostino Piscaglia, dalla direttrice Alessandra Venturi e dal Provveditore Gaetano Ragunì: non è competente ma comunque è giusto che il bambino non vada a scuola.20 dicembre 1993 Il Ministero della Sanità, interpellato dall’on. Publio Fiori, risponde all’esposto presentato dal padre di Angelo. Il bambino deve rimanere a casa, le autorità scolastiche "non possono esimersi dal rispetto della normativa vigente".22 dicembre 1993 Il TAR respinge il ricorso per vizi di forma (non è stata citata l’Avvocatura dello Stato).8 gennaio 1994 La Gazzetta Ufficiale pubblica il decreto-legge 7 gennaio 1994 n. 8, contenente "Disposizioni urgenti in materia sanitaria". In esso si dispone che la vaccinazione non può essere coercitivamente imposta e che un certificato medico è sufficiente ad ottenere l’esonero.25 gennaio 1994 I genitori di Angelo si rivolgono al loro medico curante che rilascia il seguente certificato: "Avendo seguito Angelo Francesco Rosso, nato a San casciano Val di Pesa (FI) il 02.01.1985, da quando risiede a Sarsina (FO) (giugno 1991) ritengo che il bambino, ormai di nove anni ed in ottima salute, non debba essere sottoposto alle vaccinazioni obbligatorie antipolio e antidifto-tetanica".4 febbraio 1994 Il prof. Giancarlo Biasini, responsabile del Servizio Materno-Infantile dell’Unità Sanitaria Locale n. 39 di Cesena, rifiuta la richiesta di esonero poiché "in essa deve essere indicato il motivo medico (e cioè la controindicazione) per la quale la certificazione stessa viene effettuata". In altre parole, dopo aver fatto allontanare Angelo da scuola "per scongiurare il diffondersi di malattie infettive" si decide ora di non farlo rientrare perché gode di "ottima salute"! Angelo viene visitato per un’ora da un pediatra, che sentenzia: "Il bambino è sano come un pesce, non posso fare nessun certificato di esonero".22 febbraio 1994 Giorgio Gustavo Rosso, imputato del reato previsto dall’art. 650 del Codice Penale per aver omesso di ottemperare all’ordine rivoltogli dal Sindaco di Sarsina di provvedere alla vaccinazione antipolio melitica dei figli minori Serafino e Angelo Francesco, viene condannato dal GIP di Forlì, dr. Michele Leoni, alla pena di lire 200.000 di ammenda (più 94.900 lire per spese di notifica). La denuncia era stata presentata dal Sindaco di Sarsina, prof. Lorenzo Cappelli, nonostante la legge n. 689 del 1981 abbia depenalizzato la violazione degli obblighi alle vaccinazioni.24 febbraio 1994 Il direttore didattico del distretto scolastico n. 44 di Cesena (Sarsina), dr. Caro Cara, respinge la domanda di iscrizione di Angelo alla terza elementare perché priva del certificato di vaccinazione o dell’esonero. Ma nello stesso giorno, per una coincidenza emblematica, l’ANP (Associazione Nazionale Presidi e direttori didattici) denuncia le conseguenze della legge 165/91 e cioè il fatto che "in molti casi - di fronte al rifiuto opposto ai genitori per motivi ideologici, religiosi o culturali di sottoporre i figli alla prescritta vaccinazione e, conseguentemente, di fornire il certificato - le autorità sanitarie hanno ordinato ai Capi d’Istituto di escludere i ragazzi dall’iscrizione alle prove d’esame di licenza media. (...) Si ritiene che la sanzione dell’esclusione dalle prove d’esame sia sproporzionata e vada a colpire il diritto allo studio del minore piuttosto che l’omissione dei genitori. (...) Si chiede pertanto, anche sulla base delle esperienze degli altri Paesi europei, di rivedere le attuali direttive".10 marzo 1994 La storia di Angelo diventa di pubblico dominio a livello nazionale grazie all’articolo su La Stampa di Daniela Daniele: "Non ha vaccini, scuola negata. Alunno senza banco. Forlì, da due anni studia a casa".22 marzo 1994 La famiglia Rosso è invitata a parlare del caso a RAI 3 nel corso della trasmissione "Dove sono i Pirenei". Una donna tra il pubblico interviene: "Vengo da Santo Domingo e sono rimasta colpita che in un Paese libero come l’Italia non ci sia possibilità di scelta".24 marzo 1994 Il settimanale Oggi dedica un ampio articolo all’intera vicenda.Aprile-maggio 1994 Silvia Tortora, figlia del popolare presentatore, dedica diverse volte ampio spazio alla storia di Angelo su Epoca nella sua rubrica sui problemi della giustizia.30 aprile 1994 Ivana Iovino e Giorgio Gustavo Rosso, genitori di Angelo, iniziano lo sciopero della fame. Al settimo giorno il Sindaco di Sarsina li invita ad interrompere la loro manifestazione nonviolenta di protesta perché la USL 34 ha accettato l’esonero dalle vaccinazioni a suo tempo presentato.7 maggio 1994 Il Sindaco di Sogliano accompagna personalmente Angelo a scuola.9 maggio 1994 Dopo tre giorni a scuola Angelo viene fatto nuovamente tornare a casa. E’ l’ennesima farsa burocratica: per il Provveditore agli Studi di Forlì non è infatti cambiato nulla, "Angelo è esonerato dall’obbligatorietà delle vaccinazioni ma non dalle vaccinazioni obbligatorie" (sic!).18 maggio 1994 Il padre di Angelo viene invitato al "Maurizio Costanzo Show" ed espone i fatti e le motivazioni del suo rifiuto alle vaccinazioni: purtroppo l’intervento va in onda alle due di notte.Fine novembre 1994 Il Ministero della Pubblica Istruzione decide finalmente di intervenire: sollecitata dai genitori, la Direzione Generale Istruzione Elementare ordina al Provveditore di Forlì di ammettere Angelo a scuola. La decisione viene accolta con soddisfazione dai compagni, dalla maestra e dalla nuova direttrice.2 dicembre 1994 Finalmente, dopo due anni, Angelo rientra a scuola.(Ricostruzione tratta da Vaccinazioni perché?, Macroedizioni, numero 1, maggio 1995)

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