***"Vaccinazioni: Conclusioni"***

Un breve esame dei dati presentati in questo libo ci porta a concludere che:
Molti vaccini non sono stati il vero motivo del calo nell'incidenza della malattia che dovevano scongiurare. Un miglioramento delle misure igienico-alimentari probabilmente merita credito. Alcune malattie, inoltre, potrebbero avere un ciclo evolutivo proprio; la natura virale di una malattia 'vergine' viene trasformata in malattia docile man mano che la popolazione ne viene in contatto e ottiene un'immunità 'collettiva';
Nessun vaccino può conferire una vera immunità. Spesso è vero l'opposto: il vaccino aumenta la possibilità di contrare la malattia (i tassi di efficacia dei vaccini che sono resi noti sono ingannevoli: spesso sono ricavati dalla misurazione degli anticorpi nel sangue e non paragonando il tasso di infezione fra persone vaccinate e non vaccinate);
Tutti i vaccini possono produrre effetti collaterali. Le reazioni vanno dal dolore nella zona dell'inoculazione fino ai danni cerebrali e alla morte;
Gli effetti a lungo termine ai vaccini sono sconosciuti. E' particolarmente angosciante l'ipotesi di effetti devastanti sul sistema immunitario immaturo di un bambino piccolo. Sono stati presentati degli studi che dimostrano come la protezione naturale contro le malattie venga minata in seguito alle inoculazioni. L'abbassamento delle difese fisiche potrebbe essere responsabile di una nuova stirpe di malattie autoimmuni. Ulteriori studi sono serviti a dimostrare lesioni cerebrali e lesioni al sistema nervoso in seguito a inoculazione (vedi l'encefalite post-vaccinica). Tutto questo causa la crescita di un gran numero di bambini con disturbi fisici, mentali ed emotivi di vario livello. Tutte queste condizioni producono un serio effetto sull'individuo, sulla sua famiglia e anche sulla società;
Molti vaccini possono essere particolarmente pericolosi. Nonostante ciò il complesso medico-industriale continua a mantenere la sua politica ingannevole e a trascurare le reazioni al vaccino. Alcuni ufficiali medici hanno infatti recentemente affermato che essi erano giustificati nell'amministrare nuovi vaccini non sperimentati, affermando che era amorale rifiutare la loro somministrazione alla gente. Nel frattempo una propaganda creativa sui meriti della vaccinazione rimane un gioco proficuo. In America sono stati reclutati alcuni divi di Hollywood - come Bill Cosby e Woopi Goldberg - per dire ai genitori, dalla televisione e alla radio: 'Vaccinate, prima che sia troppo tardi'. In Inghilterra il Servizio Sanitario Nazionale paga un bonus ai medici che presentano la documentazione di vaccinazioni eseguite in un numero superiore al richiesto. Certo, negli Stati Uniti non bastano le pressioni e gli stimoli informali per indurre all'osservanza della legge (non dimentichiamo che coloro che dettano le regole della medicina americana hanno esercitato pressioni politiche per far approvare delle leggi contro la libertà di scelta): i loro schemi di coercizione e negazione sono noti tra i membri illuminati della popolazione anche se, tristemente, il loro risveglio può essere costato caro, spesso la vita o la salute del proprio figlio. Le vaccinazioni non sono la sola causa delle malattie personali e sociali, che hanno invero molte cause. Né tutti i membri della classe medica sono insensibili e indifferenti. Semplicemente molti ignorano la reale vastità dei danni causati dai vaccini. Essi credono sinceramente che si può fare soltanto del bene iniettando nell'organismo germi estranei e materia tossica. Ma in un Paese libero come gli Stati Uniti d'America nessuno dovrebbe essere obbligato a sottomettersi a pratiche dannose per la salute e contro la propria volontà. La salute e la malattia sono esperienze personali e appartengono alle persone che le stanno vivendo. Nessuno ha il diritto di imporre il modo di affrontarle. Questa scelta appartiene soltanto all'individuo o ai tutori legittimi di un minorenne. Alcune madri sospettano da tempo che i vaccini potrebbero non essere appropriati per i loro figli ma si preoccupano di non essere abbastanza forti da affrontare il pediatra, la famiglia e gli amici se riescono a prendere la decisione di non sottoporli a vaccinazione. Molti padri si sentono a disagio nel mettere in discussione la società e lo status quo: non vogliono essere considerati 'deboli' in materia di vaccinazione. La decisione se vaccinare o meno i figli spetta però soltanto ai genitori e non può basarsi su fattori irrazionali. Essa dovrebbe venire presa soltanto dopo avere esaminato con senso critico prove credibili provenienti da varie fonti.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni: Immunità Naturale"***

Questi ed altri ricercatori credono ancora che un'alimentazione corretta sia essenziale per la salute. Questo significa mangiare cibi non raffinati, coltivati biologicamente e senza conservanti. Un'alimentazione sbagliata sovraccarica l'organismo e porta alla malattia perché questa non é altro che il tentativo del corpo di ripulirsi e di eliminare l'eccesso di tossine e di materiale di scarto. Un riposo adeguato e una giusta igiene sono ugualmente necessari alla salute. Secondo Harold Buttram, quando si presentano questi requisiti 'molte malattie si presentano come infezioni cliniche secondarie prive di malessere acuto oppure, se ci sarà malessere, questo sarà in forma molto lieve'. Di conseguenza l'immunità naturale si raggiunge meglio tramite un'igiene corretta e una vita sana.
La ricerca indica inoltre che i bambini allattati dalla madre presentano un sistema immunitario più sano di quello dei bambini allattati artificialmente. E un gruppo di ricercatori di Chicago, guidato da Roy Kupcinel, ha messo in evidenza che lo zucchero indebolisce il sistema immunitario. Ingerire 100 mg di zucchero serve a ridurre entro un'ora del 50% le funzioni immunologiche del corpo. Ulteriori studi confermano che un eccessivo consumo di zucchero può aumentare l'incidenza di infezione e ridurre la capacità dell'organismo di difendersi contro la malattia.
Infine, i genitori che sono delusi dell'allopatia o dell'approccio medico alla malattia apprezzeranno il fatto che alcuni medici consigliano l'omeopatia per la prevenzione e il trattamento di gravi malattie.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni: La Teoria Dei Germi"***

Alcuni ricercatori discutono sul fatto che i germi non causino le malattie. Se questo è vero, allora sono del tutto imperfetti i princìpi su cui si basano le vaccinazioni. Secondo il dott. Antoine Bechamp, rinomato scienziato e batteriologo, i germi sono una parte integrante delle cellule viventi. Essi rimangono dormienti fintanto che la cellula non termina il suo ciclo vitale e inizia a decomporsi. I germi aiutano a decomporre la cellula morente in modo che possa venire eliminata dall'organismo. Il dott. Robert Koch, un altro antagonista della teoria dei germi, conferma la spiegazione di Bechamp. Egli è infatti convinto che se i microbi causano la malattia allora germi specifici devono essere presenti in tutti i casi di quella malattia e non in altre circostanze. Ma i germi non rispondono a queste caratteristiche. Secondo il batteriologo tedesco Guenther Enderlein, le cui tecniche vengono da più di quarant'anni usate in tutta Europa, alcuni batteri possono assumere molte forme diverse durante un singolo ciclo vitale (pleomorfismo). Alcune forme microbiche che vivono nel corpo umano sono associate in alcune condizioni a molte delle peggiori malattie conosciute. Ma quando una persona è sana questi microbi sono utili al sistema immunitario dell'organismo e convivono con le altre cellule in un rapprto simbiotico.
Qualsiasi grave alterazione o deterioramento dell'ambiente interno a un corpo - causato da un'alimentazione insufficiente o da qualche altro fattore - potrebbe comunque indurre i microbi ad assumere la forma che scatena la malattia mentre essi attraversano i vari stadi del loro ciclo vitale. In parole povere, 'il germe non è nulla, il terreno è tutto'.
Louis Pasteur, il chimico e batteriologo francese che esercitò l'influenza maggiore sul corso preso dalla medicina e sul concetto medico della malattia, credeva in un primo momento che tutte le malattie fossero causate da microbi esterni che invadono l'organismo. Egli asseriva che i tessuti sani fossero privi di germi. Prima di morire ritrattò invece questa opinione e ammise che la chiave di tutto fosse l'ambiente, il 'terreno' interiore dell'organismo. Persino Rudolph Virchow, patologo tedesco e fondatore della medicina cellulare, dichiarò: 'Se potessi tornare indietro dedicherei la mia vita a provare che i germi cercano il loro ambiente naturale, il tessuto 'ammalato', invece di essere loro stessi la causa della malattia di quel tessuto'. E il dott. George White dichiara apertamente che 'se la teoria dei germi fosse basata sui fatti non vi sarebbe nessun essere vivente a leggere quello che viene scritto'.
fonte: vegetarian.it

***"I Vaccini Sono Obbligatori?"***

Tattiche per spaventare, statistiche manipolate e menzogne sfrontate vengono spesso usate dagli ufficiali medico-sanitari per intimidire i genitori restii a vaccinare i loro figli. Per esempio, allorquando un recente programma televisivo ha attaccato il vaccino antipertossico il Dipartimento di Sanità del Maryland ha ingannato il pubblico imputando una recente epidemia di pertosse all'impatto prodotto dalla trasmissione. Ma quando il dott. J. Anthony Morris, ex capo virologo della U.S. Division of Biological Standards, ha analizzato i dati originali forniti dall'Immunization Program Coordinator è giunto alla conclusione che l'epidemia del Maryland sia stata inesistente. In soltanto 5 dei 41 casi vi erano prove sufficienti per diagnosticare correttamente la pertosse. E in ciascuno di questi casi il bambino aveva ricevuto da 1 a 4 dosi del vaccino antipertossico.
Di recente a Placitas, nel Nuovo Messico, i titoli dei giornali avvertivano i genitori di una pericolosa epidemia di pertosse in città. Si sono scoperti invece soltanto tre casi, due dei quali in neonati, e comunque in bambini che erano stati 'adeguatamente' vaccinati.
Molti collegi richiedono ora - come requisito all'ammissione - la completa vaccinazione dei nuovi iscritti. E il Governo Federale ha considerato l'idea di negare il servizio di assistenza sociale e il sostentamento alle famiglie che rifiutano le vaccinazioni. Nel frattempo i medici e le autorità scolastiche ribadiscono ai genitori che le leggi dello Stato e le regole delle scuole 'richiedono assolutamente' che i loro siano sottoposti alla vaccinazione obbligatoria. La maggior parte degli Stati fornisce però moduli di rinunzia che consentono ai genitori di obiettare ai vaccini obbligatori per motivi personali, religiosi o filosofici.
Il bambino può inoltre essere esentato se i genitori presentano un documento, sottoscritto da un medico e attestante il fatto che la vaccinazione potrebbe risultare dannosa alla salute del proprio figlio.
Nonostante queste rinunzie alcuni genitori sono stati accusati di abuso di minore per non aver vaccinato i figli e sono stati portati in tribunale con la minaccia di perdere la custodia dei propri cari. I magistrati, gli assistenti sociali e anche genitori adottivi hanno cercato di prendere in mano la situazione forzando l'inoculazione ai bambini. Ironia della sorte, alcuni genitori hanno addirittura perso la custodia dei propri figli e sono stati accusati di abuso di minore "sindrome di bambino percosso" quando i figli presentavano convulsioni o entravano in coma a seguito della vaccinazione.
Le autorità discutono anche sul fatto che i genitori dovrebbero vaccinare i figli per proteggere la società contro le epidemie. Ma se i vaccini offrissero un'immunità reale solo i non vaccinati si ammalerebbero. E le decisioni che riguardano la salute dei vostri figli non dovrebbero quindi venirvi imposte da cosiddetti esperti che non sono disposti (né capaci) di prendersi la responsabilità delle proprie azioni.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni: Richieste Di Risarcimento"***

Il grande pubblico è essenzialmente all'oscuro del numero reale di persone (per la maggior parte bambini) lesionate permanentemente o uccise da uno o più vaccini.
Secondo Barbara Loe Fisher, vice presidente esecutivo del National Vaccine Information Center (NVIC), i dati provenienti dai tribunali a tutto il 31 ottobre 1990 indicano che 'sono state presentate parecchie migliaia di richieste di risarcimento per danni o morte causati da vaccino'. La FDA ha infatti divulgato recentemente una registrazione in cui si riportano più di 17.000 casi di danneggiamento - tra i quali ben 350 decessi - in seguito alla vaccinazione, tutti avvenuti in un periodo di 20 mesi terminato il 31 luglio 1992.
Il pubblico in generale ignora inoltre anche l'ammontare di questi premi di risarcimento. In meno di quattro anni (dati del luglio 1991) più di 240 milioni di dollari erano già stati pagati come risarcimento per centinaia di lesioni e decessi causati da vaccini obbligatori. Migliaia di casi sono ancora pendenti.
Si deve notare che i premi sono stati pagati per i decessi e per le lesioni permanenti causati da vaccino che comprendevano incapacità di apprendimento, disturbi epilettici, ritardo mentale e paralisi. Molti dei risarcimenti pagati per decessi causati dal vaccino antipertossico riguardavano casi inizialmente classificati come SIDS.
Per poter risarcire morti o lesioni da vaccino verificatesi dopo il 1 ottobre 1988, il Congresso stabilì una tassa speciale sulla vendita dei vaccini obbligatori. L'ammontare della tassa imposta su ogni vaccino corrisponde ai fondi anticipati, necessari per rifondere delle morti o delle lesioni causate da quel particolare vaccino. La tassa va da alcuni dollari per i vaccini DPT e MMR ad alcuni centesimi per l'antipolio e il DT (antidifterico e antitetanico). Questa tassa viene imposta ai consumatori che in questo modo pagano una specie di assicurazione per coprire la possibilitˆ di eventuali reazioni gravi da vaccino.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni: Promozione Della Sicurezza Dei Vaccini"***

Il National Vaccine Advisory Committee (NVAC) - Comitato Nazionale sui Vaccini - venne creato dal Dipartimento della Sanità e dei Servizi Sociali (HHS) dopo che il Congresso ordinò a quest'ultimo di 'sviluppare e divulgare del materiale di informazione sui vaccini da distribuire ad opera dei servizi sanitari'. Questo materiale doveva includere informazioni su reazioni contrarie o controindicazioni e rendere nota l'esistenza del programma federale di risarcimento per tutti coloro eventualmente danneggiati da un vaccino obbligatorio o per le famiglie dei deceduti. Il Congresso credeva, e lo crede tuttora, che i genitori abbiano diritto a tali informazioni prima che venga somministrato qualsiasi vaccino ai loro figli. L'HHS doveva adempiere a questo obbligo legale entro il 22 dicembre 1988. Il 4 marzo 1991 la questione era però ancora aperta e a Louis W. Sullivan, segretario dell'HHS, fu data notifica dell'intenzione di intentare causa civile nei confronti suoi e del Dipartimento per non aver adempiuto a una precisa disposizione di legge. Questa notifica venne presentata dal NVIC per conto di parecchi genitori di bambini in età di vaccinazione. Poiché l'HHS non ha pubblicato le informazioni richieste potrebbero esserci in effetti dei bambini che non dovrebbero essere vaccinati perché ad alto rischio di lesioni cerebrali, infermità permanenti e morte. E ci sono genitori, i cui figli sono stati danneggiati o addirittura sono morti a causa di uno o più vaccini, che ancora non sanno di avere diritto ad un risarcimento.
La linea di condotta sui vaccini venne alla fine presentata dal Comitato consultivo ben oltre la data di scadenza del 22 dicembre 1988 ma venne respinta dal NVIC perché 'non poteva reggere neanche di fronte a un livello minimo di rigore, candore e onestà scientifica': i rischi presentati dai vaccini venivano sistematicamente minimizzati o ignorati. Per esempio, nella proposta si dichiara che 'alcune persone avranno un grave problema' ma non si dice che il 'grave problema' potrebbe significare danno cerebrale permanente o la morte. La linea di condotta proposta rivela inoltre l'uso selettivo di dati scientifici, l'abbassamento delle reali percentuali di reazioni contrarie e fornisce informazioni inconsistenti, incomplete, imprecise e potenzialmente pericolose riguardo alle controindicazioni.
Barbara Loe Fisher, che occupa un posto anche al Sottocomitato sulle reazioni contrarie per conto dell'NVAC, osserva che in quest'ultimo - per la maggior parte del tempo - si discuteva su come promuovere la vaccinazione, nonostante il Congresso gli avesse invece affidato il compito di 'ottenere una prevenzione ottimale contro le malattie dell'uomo tramite l'immunizzazione' e di 'ottenere una prevenzione ottimale contro reazioni contrarie ai vaccini'..
Su questo punto, la Fisher osserva che 'non solo esiste una mancanza di interesse sull'argomento da parte di alcuni membri del comitato ma c'è anche un tentativo intenzionale di negare la realtà delle reazioni, dei decessi e delle lesioni causati dal vaccino. (...) I membri del comitato devono dedicare più tempo a trovare il modo di risolvere i problemi associati alla prevenzione delle reazioni da vaccino, piuttosto che cercare il modo di riscrivere i rapporti del sottocomitato per negare l'esistenza di bambini lesionati o deceduti a causa di una reazione da vaccino'.
A tutto questo si deve aggiungere che James Cherry e Edward Mortimer, due distinti medici reputati consiglieri imparziali dell'HHS, sono stati accusati di non aver rivelato conflitti d'interesse quando venne scoperto che loro stessi (e i programmi di ricerca su cui lavoravano) erano stati pagati quasi un miliardo e mezzo di lire dai fabbricanti del vaccino antipertossico, a titolo di compensi per la consulenza e la testimonianza di esperti oltre che per borse di studio per la ricerca.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni: Cosa Causa Una Reazione Da Vaccino?"***

I bambini sono particolarmente suscettibili ai rischi inerenti i vaccini di una partita 'che scotta' (un gruppo di vaccini erroneamente preparati e molto pericolosi, sfuggiti al sistema di controllo di sicurezza). Per esempio, lo Stato del Michigan inviò nel 1975 una partita di vaccini DPT all'FDA per l'analisi di controllo. L'FDA riscontrò che l'intera partita era tre volte più potente del consentito ma, invece di distruggerla immediatamente, le autorità sanitarie del Michigan decisero di 'provarla' su centinaia di bambini di quello Stato. Gli effetti furono disastrosi. Più tardi, quando i genitori di bambini paralizzati o cerebrolesi a causa di quella partita di vaccini cercarono di intentare causa allo Stato, il tribunale respinse i casi perché 'la dottrina di immunità sovrana' protegge il Governo da rivendicazioni sollevate da servizi che solo il Governo può fornire.
Diversi studi indicano che i bambini, per essere considerati a rischio, non devono necessariamente ricevere una vaccinazione appartenente ad una partita 'scottante'. Anzi, alcuni sembrano essere anatomicamente suscettibili o geneticamente predisposti a presentare reazioni da vaccino.
Molti genitori ignorano persino che esistano reazioni potenzialmente pericolose e dunque non vigilano i figli per scorgere segni neurologici o altri sintomi dopo la vaccinazione. Tuttavia leggiamo in uno studio che quando fu richiesto esplicitamente ai genitori, dopo la vaccinazione, di tenere sotto osservazione qualsiasi cambiamento comportamentale o fisico nei propri figli, solo il 7% di essi non notò alcuna reazione.
Qual'è la posizione dei magistrati? I medici e i pediatri non sono gli unici strumenti del complesso medico industriale noti per il loro rifiuto di accettare l'esistenza di reazioni da vaccino e per nascondere la verità. I medici legali che indagano sui casi di morte sospetta sono anch'essi membri di questo gruppo d'elite. Molti di loro sono addirittura maestri nell'arte del sotterfugio. La vaccinazione viene raramente indicata come causa di decesso. Vengono invece usati termini di grande effetto per falsificare i certificati di morte: arresto cardiaco, possibile miocardite, polmonite bronchiale bilaterale, setticemia causata da tonsillite purulenta, leucemia linfatica, streptococcal cellulitis, meningite tubercolare, paralisi infantile e SIDS, per elencarne soltanto alcuni.
Quando la madre di un bambino morto quattro giorni dopo la somministrazione della seconda dose di DPT studiò il rapporto 'provvisorio' dell'autopsia, notò che i risultati più gravi riguardavano il miocardio e il fegato e che il virus isolato della polio era stato trovato in questi organi danneggiati: condizioni, queste, non incompatibili con la reazione da vaccino. Ma quando la donna fece obiezione alla conclusione tratta dal Dipartimento di patologia (SIDS, sindrome di morte infantile improvvisa) e fece richiesta di test aggiuntivi per determinare se il virus della polio fosse un ceppo selvaggio o il ceppo del vaccino, cominci˜ per lei una battaglia contro la CDC, lunga nove anni, per potersi procurare i risultati.
NOTA: Le autorità mediche furono costrette a dire la verità. Il certificato di morte ufficiale riportò la causa della morte come 'miocardite dovuta al virus della polio tipo 2, in seguito al virus del vaccino antipolio orale' (Vaccine Safety Committee Proceedings, Institute of Medicine, National Academy of Sciences, Washington DC, 11 maggio 1992, pp. 93-105).
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni: Denuncie Di Reazioni Da Vaccino"***

Nonostante l'obbligo legale, molti medici si rifiutano di denunciare le reazioni da vaccino alle autorità sanitarie competenti. Secondo Barbara Loe Fisher, vice presidente del NVIC (National Vaccine Information Center), il volere e l'intenzione del Congresso, nell'approvare nel 1986 la legge sulle lesioni causate da vaccino, viene sovvertito. Questa sovversione risulta in una percentuale spaventosa di omissione di denuncia di reazioni e decessi causati da vaccino da parte dei medici, sia pubblici che privati. (...) Esiste inoltre una mancanza di registrazioni e/o disponibilità da parte dei medici di divulgare il nominativo del fabbricante o il numero di una partita quando si verifica una reazione'.
Secondo il NVIC, i medici spesso giustificano il loro rifiuto di denunciare le reazioni da vaccino asserendo semplicemente che l'inoculazione non aveva nulla a che fare con la lesione o la morte del bambino. Alcuni pediatri forse lo credono davvero, perché citano i responsabili della linea di condotta sui vaccini, appartenenti all'AAP e al CDC, che proclamano la completa sicurezza del vaccino. Un'altra ragione del loro silenzio potrebbe comunque essere la paura di essere chiamati in giudizio per non aver avvisato i genitori dei pericoli potenziali e delle controindicazioni.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni: Controindicazioni Ai Vaccini - Individui Ad Alto Rischio"***

Pochissimi medici informano i genitori dei rischi rappresentati dai vaccini. I fabbricanti di quest'ultimi inseriscono invece avvertenze nelle confezioni, indicando chi non dovrebbe ricevere la vaccinazione. Anche l'Accademia Americana dei Pediatri (AAP) e il Dipartimento della Sanità e dei Servizi Sociali (HHS, Departement of Health and Human Services) danno informazioni su coloro che non dovrebbero ricevere la vaccinazione.
Queste informazioni possono essere così riassunte:
Antipolio: bambini minori di sei settimane d'età, persone ammalate o che hanno tumori del sistema linfatico;
Antimorbilloso: bambini minori di 15 mesi d'età; donne gravide, persone ammalate (allergiche alle uova, al pollo o alle piume) o che hanno il cancro, malattie del sangue o deficienze del sistema immunitario;
Antirosolia: donne gravide, persone allergiche (alle uova, al pollo, alle anatre, alle piume) o che hanno il cancro, malattie del sangue o deficienze del sistema immunitario;
Vaccino associato DPT: qualsiasi bambino oltre i sette anni d'età o che abbia avuto una grave reazione a una dose precedente o che presenti un'anamnesi personale di convulsioni o malattie neurologiche o che sia ammalato con febbre o infezione respiratoria o che sia in cura con farmaci che potrebbero inibire il sistema immunitario.
Anche se gli enti americani sopra citati non prendono 'ufficialmente' in considerazione alcune altre condizioni come casi di controindicazione al vaccino DPT, tuttavia la letteratura scientifica internazionale pubblicata da oltre 40 anni dai ricercatori dei vaccini antipertossici indica queste altre condizioni per un'inoculazione ad alto rischio:
Se il bambino ha un malessere qualsiasi, compreso un leggero raffreddore, tosse, otite, diarrea oppure se nel mese precedente la prevista dose di DPT egli sia guarito da qualche disturbo;
Se un membro della famiglia ha presentato reazioni gravi da vaccinazione da APT;
Se un parente prossimo del bambino ha avuto in passato convulsioni o malattie neurologiche;
Se il bambino è nato prematuro o se è sottopeso;
Se il bambino o qualcuno in famiglia presenta delle gravi forme allergiche (tipo allergia al latte di mucca, asma, eczema).
I vaccini possono presentare controindicazioni anche per persone aventi disturbi particolari non elencati sopra. Se sospettate che voi o il vostro bambino possiate essere a rischio, informatevi!
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni: Altre Informazioni Sui Vaccini"***

Il Provvedimento nazionale per le lesioni da vaccino (National Childhood Vaccine Injury Act of 1986, Public Law 99-660) è una legge federale votata dal Congresso ed è stata creata per riconoscere ufficialmente la realtà delle lesioni e dei decessi causati da vaccino. La legge contiene due elementi principali: la clausola di sicurezza e un programma di risarcimento federale.
La clausola di sicurezza prevede che:
I medici forniscano ai genitori, prima della vaccinazione, informazioni riguardo alle malattie infantili e ai vaccini;
I medici che somministrano vaccini denuncino le reazioni da vaccino agli ufficiali sanitari federali;
I medici registrino le reazioni da vaccino sulla cartella clinica permanente dell'individuo;
I medici tengano un registro delle date in cui ogni vaccino viene somministrato, il nome del fabbricante e il numero della partita alla quale appartiene il vaccino, il luogo in cui il vaccino viene somministrato e la qualifica della persona che lo somministra (se medico generico, personale paramedico, ecc...);
Venga demandata al Governo federale la promozione di miglioramenti dei vaccini esistenti e la produzione di vaccini più sicuri.
Il programma di risarcimento federale è un'alternativa al fare causa ai fabbricanti di vaccini o ai medici e prevede risarcimenti fino a 500 milioni di lire se l'individuo muore o, nel caso di un bambino sopravvissuto però cerebroleso, vi siano dolori e sofferenze.
fonte: vegetarian.it

***Vaccinazioni - Abuso Di Farmaci"***

Gli psichiatri e i pediatri prescrivono vari medicinali a bambini in tenera età, nel tentativo di controllare gli effetti dell'iperattività e della disfunzione cerebrale minimale. In uno studio (Jane M. Healy, Endangered minds: why our children don't think, Simon & Schuster Inc., 1990) è stato calcolato che il 6% degli scolari americani fanno affidamento su questi composti per essere 'governabili'. In alcune comunità, nelle quali i dottori si 'specializzano' in questo genere di disturbi, la percentuale è ancora maggiore. Molti di questi medicinali - dai tranquillanti agli antipsicotici - producono effetti collaterali che da molti ricercatori vengono considerati più dannosi dei sintomi originali. Questi nuovi sintomi in alcuni casi sono irreversibili.
Molti genitori e altre persone che hanno studiato i problemi sopra esposti credono che l'abuso di farmaci al quale vengono sottoposti bambini in età scolastica li predisponga ad abusare in futuro delle droghe cosiddette 'da strada'.
Gli adolescenti sofferenti di disfunzione cerebrale minimale sono ad alto rischio per quanto riguarda l'uso precoce di sigarette, bevande alcoliche e abuso di sostanze stupefacenti. Con questo disturbo gli adulti sono facilmente soggetti all'alcolismo e all'abuso di farmaci.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni: Crimine Violento"***

Una quantità di sproporzionata di crimini violenti vengono commessi da individui con lesioni neurologiche. Per esempio, fin dal 1920 i ricercatori erano consapevoli che i bambini 'guariti' dall'encefalite tendevano maggiormente ad essere agitati e a comportarsi in modo offensivo, crudele e distruttivo. Tali bambini erano spesso chiamati 'apaches': oggi vengono invece definiti delinquenti minorili (soffrono di iperattività e di disturbi comportamentali), sono in numero di proporzione epidemica e commettono cimini molto più violenti. Quasi il 90% di questi delinquenti presentano dislessia e altri problemi di apprendimento. I delinquenti minorili con questi disturbi vengono spesso riclassificati da adulti come asociali.
Gli studi confermano che i bambini con disturbi neurologici (MBD) sono spesso portati ad avere comportamenti violenti e criminali da adolescenti e da adulti. In uno studio svolto sui bambini iperattivi è stato scoperto che questi erano venti volte più inclini a finire nei riformatori che non il resto della popolazione (Dorothy Lewis, Vulnerabilities to delinquency, SP Medical and Scientific Books, 1981). In un altro studio è risultato inoltre che metˆ dei delinquenti incarcerati aveva un quoziente d'intelligenza sotto l'85. Il Journal of the American Medical Association riconobbe nel 1988 che un numero sproporzionato di malfattori soffriva di iperattività (ADHD) fin dalla tenera età.
L'epilessia e le convulsioni fanno spesso seguito all'encefalite post-vaccinica. Gli studi in merito indicano che gli epilettici presentano molte più difficoltˆ nel controllare gli atteggiamenti impulsivi ed aggressivi. In uno studio è stato rilevato che il numero di carcerati con anamnesi di convulsioni era quasi dieci volte più alto del resto della popolazione. Un altro studio ha evidenziato infine che su 321 individui (per la maggior parte bianchi, di ceto medio ed estremamente violenti) più del 90% evidenziava lesioni cerebrali, compresa unanamnesi di epilessia.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni - Iperattività - Disfunzione Cerebrale Minimale"***

Negli anni Cinquanta si diffuse rapidamente tra gli scolari un altro disturbo, che ottenne rilievo nella letteratura medico-scientifica e sanitaria: l'iperattività (Attention-Deficit Hyperactivity Disorder-ADHD). Il Servizio sanitario pubblico degli Stati Uniti elencò nel 1963 una dozzina di sintomi associati all'iperattività e cambiò ufficialmente il nome a questo disturbo indicandolo come Disfunzione Cerebrale Minimale (MBD). Entro gli anni Settanta alcune eminenti autorità osservarono che questo disturbo sembrava essere alla radice di quasi tutti i problemi comportamentali nei bambini ed era diventato la malattia più comunemente diagnosticata dai pediatri. Il Journal of the American Medical Association riconobbe nel 1988 che la lesione cerebrale minimale era divenuta la principale infermità denunciata dalle scuole elementari e 'uno dei problemi più comuni registrati nelle cliniche di psichiatria infantile con pazienti esterni'. In alcuni distretti scolastici addirittura il 13% dei bambini viene iscritto in 'classi speciali'. Ma succede spesso che le lesioni cerebrali minimali nei bambini non vengano scoperte: di conseguenza alcuni ricercatori sottolineano che le cifre reali si avvicinano molto di più al 15-20% dell'intera popolazione scolastica.
Anche se molti bambini non vengono diagnosticati come incapaci di apprendimento o aventi disfunzioni cerebrali minimali, gli insegnanti si lamentano che quasi tutti gli studenti hanno minore capacità di apprendimento e una capacità di attenzione di durata più breve rispetto i ragazzi degli anni Sessanta. A partire dal 1964, infatti, i voti medi di matematica (scritta e orale) hanno subìto un calo sistematico. Nel tentativo di placare gli amministratori scolastici - che vengono spesso incolpati per il calo dei voti - e anche per salvaguardare la verità, le persone che preparano gli esami hanno abbassato sempre di più il livello di questi ultimi, fin dagli anni Sessanta. I nostri figli fanno oggi esami molto più semplici di quelli di alcuni decenni fa.
Come per l'autismo, all'inizio si credeva che la disfunzione cerebrale minimale avesse origini psicologiche. ma questi bambini presentano di solito sintomi associati a danni neurologici: problemi di apoplessia, vari tic, tremori, spasmi infantili, EEG anormali, menomazioni motorie, coordinamento visivo-motorio insufficiente e paralisi dei nervi cranici (che possono causare difetti di vista, disturbi agli occhi, balbuzie e problemi di udito).
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni - Autismo "***

Il famoso psichiatra infantile Lao Kanner annunciò nel 1943 la scoperta di undici casi di un nuovo disturbo mentale. Egli osservò che 'la condizione è nettamente diversa da qualsiasi cosa documentata finora...'. Questa condizione divenne presto conosciuta con il nome di autismo: una forma di schizofrenia infantile che porta i bambini ad essere muti, spesso ritardati mentalmente e non rispondenti al contatto umano). Questi primi casi di autismo si verificarono negli Stati Uniti in un periodo in cui il vaccino antipertossico stava diventando sempre più disponibile. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, genitori provenienti da ogni parte del Paese cercavano un aiuto per i propri figli autistici. Il numero crescente di bambini colpiti da questa nuova malattia coincideva direttamente con la popolarità crescente dei nuovi programmi di vaccinazione obbligatoria, instaurati in quegli anni. Ad oggi si verificano, soltanto negli Stati Uniti, oltre 4.500 casi di autismo l'anno.
La stessa correlazione tra autismo e i programmi di vaccinazione infantile si riscontra anche in altri Paesi. In Giappone il primo caso di autismo venne diagnosticato nel 1945: quando gli Stati Uniti misero fine alla guerra e occuparono il Giappone venne instaurato un programma di vaccinazione obbligatoria. Attualmente centinaia di casi di autismo vengono diagnosticati ogni anno in Giappone.
L'Europa ricevette il vaccino antipertossico negli anni Cinquanta: i primi casi di autismo si verificarono in quel decennio. In Inghilterra il vaccino antipertossico non fu promosso su larga scala fino alla fine degli ani Cinquanta. Poco dopo, nel 1962, venne istituita la National Society for Autistic Children in Britain.
Quando cominciarono a verificarsi i primi casi di autismo i ricercatori rimasero perplessi di fronte all'elevata incidenza di bambini autistici nati in famiglie di buona cultura. Oltre il 90% dei genitori erano diplomati, circa tre quarti dei padri e metˆ delle madri erano laureati e molti erano professionisti. Gli scienziati cercarono quindi, ma senza successo, di collegare l'autismo a fattori genetici dell'alta borghesia. Nel frattempo gli psichiatri cercavano spiegazioni psicologiche, inconsapevoli dell'origine neurologica della malattia. La madre, in particolar modo, veniva incolpata di aver represso le proprie emozioni.
Negli Stati Uniti l'autismo è oggi distribuito omogeneamente tra tutte le classi sociali e in ogni gruppo etnico. In effetti le disparità socio-economiche iniziarono a scomparire negli anni Settanta. I ricercatori rimasero di nuovo perplessi e molti di essi conclusero semplicemente che gli studi precedenti erano imperfetti. Ma una spiegazione a tutto questo esiste.
Quando venne introdotto il vaccino antipertossico solo i genitori più ricchi e istruiti, che cercavano il meglio per i propri figli e che potevano permettersi un medico privato, si trovavano nella posizione di richiedere le ultime innovazioni tecniche. Non esistevano allora le vaccinazioni gratuite nei centri sanitari pubblici e i programmi di vaccinazione obbligatoria erano ancora lontani dall'essere introdotti. Col tempo i genitori di ogni classe soio-economica ottennero uguale accesso ai vaccini e di conseguenza si registrarono casi di bambini autistici in ogni tipo di famiglia e in numero spaventosamente più elevato di quanto si potesse mai immaginare.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni - Encefalite Post-Vaccini"***

Le turbe dello sviluppo e altre condizioni di cui sopra sono spesso causate dall'encefalite o da infiammazione del cervello. I medici sanno che l'encefalite può essere causata da una grave lesione alla testa, da ustioni gravi, da una malattia infettiva o da vaccini contro questa malattia (da cui l'encefalite post-vaccinica). La causa principale dell'encefalite - negli Stati Uniti e in altri Paesi industrializzati - risiede nel programma di vaccinazione dei bambini. I sintomi dell'encefalite post-vaccinica sono identici da quelli dell'encefalite provocata da qualsiasi altra causa. Poiché può essere colpito qualsiasi segmento del sistema nervoso diventa possibile qualsiasi deviazione fisica, intellettuale o psicologica così come una combinazione di queste.
Le autopsie eseguite dopo l'encefalite post-vaccinica rivelano una perdita o una distruzione di mielina del midollo allungato e del midollo spinale. La mielina copre e protegge i nervi in modo simile all'isolamento del filo elettrico. Senza la mielina gli impulsi nervosi vanno in corto circuito e il sistema nervoso rimane immaturo e non sviluppato. Non è necessaria una reazione evidente al vaccino per avere conferma che i danni al sistema nervoso centrale sono causati dall'encefalite post-vaccinica. Non esiste infatti correlazione tra il grado di danno cerebrale che potrebbe seguire in un secondo tempo e la gravità della condizione che ha portato in primo luogo all'insorgere dell'encefalite. In altre parole, le reazioni al vaccino - sottili e spesso trascurate (una febbre leggera, fastidio, sonnolenza, ecc...) - possono essere e spesso sono casi di encefalite che possono causare gravi complicazioni neurologiche dopo mesi o addirittura dopo anni.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni - Turbe Dello Sviluppo"***

Secondo Harris L. Coulter, specializzato in Storia della medicina, 'la famiglia e le società sono entrambi vittime dei programmi di vaccinazione imposti dalle legislazioni di Stato, le quali sono troppo disponibili a simpatizzare con l'opinione medica e le organizzazioni mediche'. L'intera generazione ameriana del dopoguerra sta soffrendo di ciò che egli chiama 'sindrome post-encefalitica (PES)': questo è il nome che egli adopera per definire una serie di problemi indotti da vaccino. Per suffragare le sue affermazioni, Coulter presentò prove che dimostrano il fatto che gli effetti a lungo termine delle vaccinazioni potrebbero essere più estesi di quanto si possa sospettare.Comunque, le infermità causate dai vaccini sono spesso 'mascherate' sotto nomi diversi: autismo, dislessia, incapacità di apprendimento, epilessia, ritardo mentale, iperattività e disfunzione cerebrale minimale, ecc...La delinquenza giovanile, l'aumento senza precedenti di crimini violenti, l'abuso di droga e il crollo del sistema scolastico americano (incapace di lottare contro il 20-25% di studenti mentalmente o motivamente carenti) rappresentano per Coulter ulteriori condizioni che possono essere attribuite ai vaccini.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni - Aids"***

Durante gli anni Cinquanta e Sessanta venne iniettato a milioni di persone il vaccino antipolio contaminato da virus SV-40 (non scoperto negli organi delle scimmie usati per preparare il vaccino). L'SV-40 è considerato un potente immunosoppressore e causa scatenante dell'HIV, nome dato al virus dell'Aids. Si dice che esso possa causare una condizione clinica indistinguibile dall'Aids ed è stato trovato in presenza di tumori cerebrali, leucemia ed altri tumori dell'organismo umano. I ricercatori lo considerano un virus che causa cancro.
Il dott. Hilary Koprowski, stimato ricercatore nel campo della poliomelite, ha avvisato i politici che 'un numero infinito di virus presenti nella scimmia' può contaminare i vaccini antipolio. Alcune sequenze genetiche dei virus presenti nelle scimmie sono infatti tanto simili ai ceppi del virus dell'Aids quanto i ceppi di questo virus lo sono tra loro stessi. Ma i test per determinare l'esistenza di alcuni di questi virus non furono sviluppati se non a metà degli anni Ottanta. Quindi è estremamente probabile che questi virus abbiano contaminato i vaccini negli anni Sessanta e Settanta, prima - dunque - che fossero perfezionate le tecniche per individuarli. Un ufficiale sanitario ha dichiarato ciò che è ovvio riguardo la nostra conoscenza dei virus anomali e lo stato attuale dei vaccini: 'Non si può fare un test per cercare qualcosa di cui si ignora l'esistenza'.
In un articolo pubblicato di recente sulla rivista medica inglese Lancet, l'autore osserva che il vaccino orale antipolio - usato in via sperimentale a metà degli anni Settanta per combattere l'herpes - era probabilmente contaminato da numerosi e potenzialmente pericolosi retrovirus. L'uso di questo vaccino a scopo sperimentale potrebbe aver seminato l'HIV tra gli omosessuali americani.
Scienziati e ricercatori hanno scoperto un legame tra il vaccino antivaioloso e l'Aids. Secondo il dott. Roberto Gallo, capo ricercatore nel campo dell'Aids all'Istituto nazionale per i tumori, 'l'uso di vaccini vivi come quello usato contro il vaiolo può stimolare un'infezione inattiva tipo l'HIV'. La diffusione maggiore dell'HIV coincide infatti con le più recenti e intensive campagne di vaccinazione antivaiolosa. I dati provenienti dai sette Paesi dell'Africa Centrale più colpiti dall'Aids - Zaire, Zambia, Tanzania, Uganda, Malawi, Ruanda e Burundi - sono esattamente uguali alle cifre dell'OMS riguardanti il numero delle persone vaccinate. Il Brasile, unico Paese sudamericano incluso nella campagna antivaiolo, possiede l'incidenza più alta di casi di Aids in quel continente. Nell'Africa Centrale (dove si pensa abbia avuto origine l'epidemia di Aids) la malattia era diffusa molto più omogeneamente tra maschi e femmine che non nell'Ovest. Ma circa 14.000 haitiani si trovavano in Africa Centrale su commissione delle Nazioni Unite durante la campagna antipolio. Furono tutti vaccinati e il rimpatrio inizi˜ proprio nel periodo in cui Haiti era divenuto un rifugio di moda per gli omosessuali di San Francisco.
Il Dipartimento della Difesa degli USA nel 1969 chiedeva fondi al Congresso per creare 'un agente biologico sintetico, uno che non esiste in natura e contro il quale non sia stato possibile acquisire immunità naturale'. In un articolo polemico pubblicato nel settembre 1987 da Health Freedom News, il medico William Campbell Douglass asserisce che questo virus - il virus dell'HIV - fu deliberatamente creato dall'Istituto nazionale per i tumori in collaborazione con l'OMS. Douglass suffraga questa sua affermazione citando direttamente alcuni brani di un bollettino pubblicato nel 1972 proprio dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Evidentemente volevano creare un virus ibrido nel tentativo di 'accertare se i virus possono realmente esercitare effetti di selezione sulle funzioni immunologiche'. Egli descrive una ricerca del dott. Theodore Strecker riguardo il modo in cui queste organizzazioni associarono due retrovirus mortali - il virus della leucemia bovina (BLV) e il visna virus ovino - per creare il virus dellÕAids. Il dott. Douglass afferma che durante le procedure ufficiali del 1972 lÕOMS sugger" che un modo utile per studiare gli effetti di questo nuovo virus fosse quello di usarlo in un programma di vaccinazione e poi di osservarne i risultati. Sia Douglass che Strecker asseriscono che l'OMS usò il vaccino antivaioloso per questa ricerca e che per iniziare scelse l'Africa Centrale. Durante questa campagna di vaccinazione gli aghi furono usati e riusati almeno 40/60 volte. Il metodo fondamentale usato per la sterilizzazione consisteva nel passare velocemente l'ago davanti ad una fiamma. Il fatto di dividersi una siringa contribuisce alla trasmissione di malattie infettive.
NOTA: Sperimentazioni mediche immorali, illegali e contrarie all'etica avvengono tuttora. Nel dicembre 1990 venne per esempio adottata una disposizione federale che permetteva all’FDA (Food and Drug Administration) di circonvenire le leggi statunitensi e internazionali che proibiscono la sperimentazione medica su soggetti non volontari. Questa disposizione permette all'FDA di iniettare alle truppe americane (senza un loro consenso informato) medicinali o vaccini sperimentali non approvati. In questo caso l'FDA deve soltanto giudicare 'non fattibile' ottenere il permesso del soldato.
Il dott. Douglass riconosce inoltre che l'Aids fu importato negli Stati Uniti da Haiti tramite gli omosessuali e imputa al vaccino anti-epatite B l'improvvisa proliferazione dell'Aids tra la popolazione omosessuale (questo vaccino mostra infatti la stessa epidemiologia dell'Aids). Egli osserva che un certo dott. Schmugner, capo della Banca del sangue di New York City, istituì le regole per gli studi sul vaccino anti-epatite. La partecipazione al test fu consentita soltanto a persone di sesso maschile tra i 20 e i 40 anni e che non erano monogame. Poiché le persone che avrebbero ricevuto la vaccinazione dovevano essere promiscue, il dott. Douglass formula l'ipotesi che ci fu un tentativo intenzionale di propagare un 'qualcosa' tra la popolazione.
Nonostante queste informazioni sembrino fantascientifiche, va detto che nel 1981 il CDC (Centro federale per il controllo delle malattie) riportò che il 4% delle persone che ricevevano il vaccino anti-epatite erano affette da Aids. Nel 1984 il CDC riconobbe invece che la cifra reale era il 60%. Entro il 1987 il CDC si rifiutò di fornire qualsiasi cifra.
Infine, anche se sono state formulate varie teorie plausibili sul legame tra i vaccini e l'Aids, gli ufficiali sanitari rimangono ostinatamente contrari e anche ostili di fronte a qualsiasi suggerimento di approfondire le indagini. Il dott. David Heymann, capo dell'Office of Research for the World Health Organization's Global Program on AIDS (Settore di ricerca per il Programma globale sull'Aids dell'OMS), ha insistito con testardaggine che 'qualsiasi speculazione su com'è nato il virus dell'Aids non può avere alcuna importanza'.
E anche se sono disponibili i ceppi originali del vaccino antipolio degli anni Sessanta, la FDA asserisce che non furono mai analizzati, nemmeno dall'OMS. Questo perché - secondo la FDA - non ci sono abbastanza fiale della sostanza e analizzandola si potrebbe 'consumarla tutta'.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni - Mutazioni Genetiche"***

Il vaccino antipolio contiene una coltura di cellule renali di scimmia e di siero di vitello. Il vaccino associato antimorbillo, antiparotite e antirosolia (MMR) viene preparato nell'embrione di pulcino. I reni della scimmia, il siero del vitello e l'embrione di pulcino sono proteine estranee, materia biologica composta di cellule animali. Dato che questa materia viene iniettata direttamente nella circolazione sanguigna, essa può alterare la nostra struttura genetica.
I virus (e i vaccini virali) sono agenti per il trasferimento di impronte genetiche da un organismo all'altro. In altre parole, visto che contengono materiale genetico puro (DNA e RNA) di un organismo estraneo, una volta iniettato in un corpo umano il nuovo materiale genetico viene incorporato nelle cellule invase. Esiste una nutrita letteratura che conferma l'azione dei virus nelle alterazioni genetiche che si verificano in organismi non imparentati. Fin dagli anni Cinquanta Barbara McClintock, una scienziata americana specializzata in genetica, descriveva il comportamento degli elementi genetici mobili come 'geni saltellanti'. E negli anni Sessanta Joshua Lederberg, del Dipartimento di Genetica alla Scuola di medicina della Standford University, informò il mondo scientifico che 'i virus sono (...) messaggi genetici usati allo scopo di programmare le cellule umane'. Egli fu molto esplicito quando dichiarò che 'mettiamo già in pratica l'ingegneria biologica su larga scala usando virus vivi nelle campagne di vaccinazione di massa'.
Nessuno conosce gli effetti a lungo termine causati dalla manipolazione di codici genetici e strutture delicate dell'organismo umano. Comunque, l'invasione fisica del corpo umano da parte di materiale genetico estraneo può avere l'effetto immediato di indebolire permanentemente il sistema immunitario, dando il via a una nuova era di malattie autoimmuni. Per esempio, la ricerca indica che disturbi psichici possono essere causati da infezioni virali. L'incidenza di casi di schizofrenia sta aumentando rispetto agli anni passati e gli studi indicano ora che circa un terzo di tutti i casi sono di natura autoimmune. Di nuovo, alcune autoritˆ puntano il dito sui programmi di vaccinazione infantile.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni - Il Sistema Immunitario"***

Diversi ricercatori hanno notato che i vaccini 'ingannano' il corpo stimolando a focalizzarsi solo su un aspetto (cioè la produzione di anticorpi) delle molte strategie complesse normalmente disponibili al sistema immunitario. Le malattie contratte in modo normale vengono abitualmente filtrate attraverso una serie di difese immunologiche. Ma quando il virus del vaccino viene iniettato direttamente nella circolazione sanguigna del bambino, esso ottiene accesso a tutti i tessuti e agli organi principali del corpo senza il vantaggio normale di una risposta immunitaria totale da parte di quest'ultimo.
La ricerca dimostra che il sistema immunitario immaturo del bambino viene stimolato, rafforzato e maturato reagendo alla sfide naturali. Quando il bambino viene esposto ai microorganismi virali e batterici dell'ambiente avviene uno sviluppo normale del sistema immunitario. Se invece il sistema immunitario viene forzato a reagire contro una serie di vaccinazioni iniettate direttamente nel corpo, le manovre protettive del sistema immunitario interiore potrebbero venire sopraffatte. Quando l'immunità naturale viene ridotta e il sistema immunitario viene forzato a operare in modo innaturale sorgono dei dubbi riguardo la sua capacità di proteggere il bambino per tutta la vita.
Il sistema immunitario è costituito in modo da permettere all'organismo di distinguere il sé da qualsiasi altra cosa estranea e potenzialmente pericolosa. In condizioni naturali i germi nemici vengono attaccati e resi benigni dal sistema immunitario. Ma virus estranei iniettati nel corpo si fondono con le cellule sane e continuano a riprodursi assieme ad esse. Questo tende a confondere il sistema immunitario, che non riesce più a distinguere una condizione dannosa da una invece innocua. In queste circostanze è assai probabile che il sistema immunitario inizi ad attaccare le sue stesse cellule (cancro) oppure ad ignorare del tutto i segnali di pericolo, rendendo l'organismo vulnerabile a numerose malattie autoimmuni.
A questo proposito sono state compiute delle autopsie per confrontare le ghiandole del timo (responsabili della produzione di cellule T protettive) di adulti statuntensi con quelle di adulti provenienti da Paesi dove la vaccinazione era scarsamente praticata. Si è così scoperto che negli Stati Uniti le ghiandole del timo iniziano ad atrofizzarsi dopo la pubertà mentre il deterioramento di queste è minimo nei Paesi dove la vaccinazione è poco praticata. Le anormalità di funzionamento delle ghiandole del timo vengono associate a una serie di malattie autoimmuni e cancerogene (diversi tipi di cancro, leucemia, lupus erythematosus e artrite reumatica). Alcuni ricercatori imputano questa situazione agli estensivi programmi di vaccinazione infantile.
fonte: vegetarian.it

***"Vaccinazioni: Effetti A Lungo Termine"***

Sono pochi i tentativi seri che sono stati compiuti per scoprire gli effetti a lungo termine dell'inoculazione di proteine e sostanze tossiche estranee negli organismi sani di bambini innocenti. La ricerca basata sulle possibili correlazioni tra i vaccini, le malattie autoimmuni e i disturbi neurologici (malattie come la sclerosi multipla, la paralisi cerebrale, la sindrome Guillan-Barre, il cancro e l'Aids) sta infatti appena iniziando. Un ricercatore medico, il dott. Richard Moskowitz, ha per esempio recentemente concluso che il processo innaturale della vaccinazione può condurre allo sviluppo di virus lenti nel corpo. Questi potrebbero essere la causa delle 'malattie croniche molto meno curabili di oggi'. Egli osserva che 'queste malattie possono essere notevolmente più gravi della malattia originale, dato che coinvolgono strutture più profonde e organi più vitali'. Altri ricercatori (Harold E. Buttram e J.C. Hoffman) hanno identificato 'un effettivo calo di resistenza nell'organismo risultante dalle vaccinazioni' e ci mettono in guardia contro 'la probabilità di un malfunzionamento diffuso e irriconoscibile del sistema immunitario indotto da vaccino'. Osservano anche che questo effetto è spesso ritardato, indiretto e mascherato e che la sua natura viene raramente riconosciuta.
Fonte: vegetarian.it

***"Altri Vaccini: Vaccino Antivaiolo"***

Le statistiche ufficiali di molti Paesi indicano che il vaiolo e altre malattie trasmissibili stavano regredendo prima dell'applicazione dei programmi di vaccinazione. Questo può essere attribuito alle riforme sanitarie e agli insegnamenti sull'alimentazione introdotti nella metà dello scorso secolo. Per esempio, le riserve d'acqua venivano protette dalla contaminazione, le strade e le stalle venivano pulite, le acque di scolo venivano opportunamente convogliate e i cibi venivano distribuiti ancora freschi. Comunque, una volta resa obbligatoria la vaccinazione antivaiolosa, i decessi provocati dalla malattia aumentarono sistematicamente. I registri di molti Paesi documentano infatti che quasi tutte le malattie contagiose (peste, colera, dissenteria, morbillo, scarlattina e pertosse) eccetto il vaiolo - tenuto in vita dalla vaccinazione obbligatoria - diminuirono spontaneamente sia di numero che di gravità.
Prima che l'Inghilterra approvasse nel 1953 una legge sulla vaccinazione obbligatoria, l'incidenza mortale più alta durante qualsiasi periodo biennale era soltanto di 2.000 casi, anche nelle epidemie più gravi (Jenner stesso ammise che il vaiolo era relativamente sconosciuto prima che lui iniziasse con le sue vaccinazioni: in quel periodo, infatti, si registrarono soltanto poche centinaia di casi in Inghilterra). Dopo più di quindici anni di vaccinazioni obbligatorie oltre 23.000 persone morirono di vaiolo nel solo periodo 1870-1871. In Germania oltre 124.000 persone morirono durante la stessa epidemia: tutte erano state vaccinate. In Giappone quasi 29.000 persone morirono entro soli sette anni dall'instaurazione di un rigido programma di vaccinazione. In Italia, negli ultimi anni del secolo scorso, l'incidenza di mortalità da vaiolo era uguale tra gli uomini e le donne al di sotto dei 20 anni ma l'incidenza di mortalità tra soldati dell'esercito (età media 20-30 anni) rispetto alle donne della stessa età era sproporzionatamente più alta. Confrontate queste cifre devastanti a quelle dell'Australia, dove il Governo pose termine alla vaccinazione obbligatoria quando due bambini morirono a seguito della vaccinazione antivaiolosa: il risultato è che il vaiolo è praticamente scomparso in quel Paese (3 casi in quindici anni).
Esaminando tutti questi fatti, risulta che il vaccino antivaioloso non solo è inefficace ma anche pericoloso. La documentazione ospedaliera non manipolata dimostra coerentemente che circa il 90% di tutti i casi di vaiolo si è verificato dopo che l'individuo era stato vaccinato. 'I certificati di morte da vaccino (...) hanno spesso superato i certificati di morte da vaiolo', dichiara il dott. Milard, ufficiale sanitario. Ma la documentazione negli ospedali fu spesso manipolata e i certificati di morte venivano falsificati quando un paziente moriva di vaiolo dopo la vaccinaizone. 'La reputazione della vaccinazione viene sostenuta statisticamente diagnosticando tutti i casi di vaiolo (insorto dopo la vaccinazione) come eczema pustoloso o qualsiasi altra cosa eccetto vaiolo', dichiara un funzionario della Sanità a Londra.
Esiste una relazione diretta tra le percentuali di bambini vaccinati e il numero dei decessi per vaiolo: più alta è la percentuale, maggiori sono i casi fatali. In altre parole, i decessi per vaiolo crollarono soltanto dopo che la gente rifiutò di vaccinarsi. Vaccinazioni multiple contro il vaiolo erano comuni. Una relazione pubblicata nel 1980 dalla rivista Mutation Research dimostrò che i bambini sottoposti a richiamo della vaccinazione 'presentavano mutazioni cromosomiche nei leucociti'. Gli autori di questa ricerca conclusero che la vaccinazione antivaiolosa ha un 'effetto mutagenico' sui cromosomi umani.
NOTA: James Phipps, il ragazzino di otto anni inizialmente vaccinato da Jenner nel 1796, fu rivaccinato 20 volte e morì a vent'anni. Lo stesso figlio di Jenner, vaccinato anche lui più di una volta, morì a ventun anni. Entrambi morirono di tubercolosi, condizione che alcuni ricercatori associano al vaccino antivaioloso.
Fonte: BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI

***"Altri Vaccini: Vaccino Antipolmonite"***

La rivista Journal of Infectious Diseas ha pubblicato di recente i risultati di uno studio di controllo sul vaccino contro la polmonite condotto tra 1.300 bambini australiani sani. Alcuni di loro furono sottoposti a vaccinazione; ad altri fu somministrato un placebo (sostanza inerte). Il verdetto fu: nessun beneficio. Rispetto al gruppo di controllo i bambini che erano stati vaccinati non presentavano alcuna riduzione del periodo di malessere respiratorio, nessuna riduzione nel consumo di antibiotici, di ricovero ospedaliero, di visite mediche o di incidenza di otiti.
Fonte: BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI

***"Altri Vaccini: Vaccino Antinfluenzale"***

La sicurezza e l'efficacia del vaccino anti influenzale è discutibile, specialmente perché i virus responsabili delle varie epidemie raramente corrispondono ai ceppi isolati nel vaccino inoculato durante l'anno.
Nel 1976 più di 500 persone vaccinate contro l'influenza subirono paralisi da sindrome di Guillan-Barre. Tra queste, ben 30 morirono. Durante lo stesso anno l'incidenza di questa sindrome tra il personale vaccinato delle Forze Armate degli Stati Uniti fu superiore del 50% all'incidenza tra i civili non vaccinati. Il dott. John Seal dell'Istituto nazionale delle malattie allergiche e infettive dichiara che 'tutti i vaccini anti influenzali possono provocare la sindrome Guillan-Barre'. In uno studio recente metà degli anziani che avevano richiesto il vaccino anti influenzale furono sconsigliati dai propri medici.
Fonte: BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI

***"Altri Vaccini: Vaccino Antiepatite B"***

L'epatite è una malattia a carico del fegato accompagnata generalmente da febbre ed è causata da un virus. Fino a poco tempo fa essa era principalmente una malattia degli adulti tossicodipendenti. In seguito è finita nelle banche del sangue ed è diventata un pericolo per coloro che necessitano di trasfusioni. Negli anni Settanta fu sviluppato e reso disponibile un vaccino anti epatite. Molti medici si preoccuparono allora che esso potesse essere contaminato da un microorganismo responsabile dell'epidemia di AIDS: due terzi dei medici idonei alla vaccinazione anti epatite rifiutarono di farsi inoculare il vaccino.
Nel 1991, il CDC (Centro federale per il controllo delle malattie) e l'AAP (Associazione dei Pediatri Amricani) iniziarono il processo per rendere obbligatoria la vaccinazione a tutti i bambini. Oggi si trova nell'elenco delle vaccinazioni di routine e i bambini di pochi mesi ne ricevono dosi multiple.
Fonte: BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI

***"Altri Vaccini: Vaccino Hib 'associato' "***

Nel 1988 un nuovo vaccino Hib 'passivo' o 'associato' fu approvato per bambini di almeno 18 mesi. Entro il 1991 l'uso consigliato fu esteso ai bambini di 2 mesi. Oggi in USA esso è obbligatorio in almeno 44 Stati.
Il vaccino associato è costoso e la protezione indotta è temporanea. I medici consigliano quindi 4 dosi: 3 dosi a distanza di due mesi, iniziando all'età di due mesi, e una terza dose a quindici mesi.
Dato che il vaccino è ricavato dai prodotti del sangue umano, esiste il rischio che sia contaminato dall'epatite o dall'AIDS.
Le autorità rimangono preoccupate dal fatto che esiste un'aumentata probabilità di contrarre la malattia nei primi giorni seguenti la vaccinazione.
Fonte: BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI

***"Altri vaccini: Anti influenza Haemofilica del tipo b (Hib)"***

I vaccini finora trattati rappresentano solo una piccola parte di quelli già esistenti o in via di sperimentazione. Gli scienziati stanno per esempio lavorando su vaccini contro il cancro, l'AIDS, le malattie veneree, il veleno, le tossine ambientali e anche il contro il comune raffreddore. Altri scienziati stanno sperimentando un vaccino contro la gravidanza e un vaccino universale (una singola dose contro tutte le principali malattie infantili). E' disponibile il vaccino contro la varicella ma i medici non lo promuovono.
Se i princìpi che stanno dietro la teoria della vaccinazione vengono messi in discussione, probabilmente anche i vaccini futuri saranno destinati a fallire. Qui di seguito vengono presentate diverse altre vaccinazioni già esistenti.
Questa malattia è causata da un battere che non ha nessuna relazione con la normale influenza e che causa l'infezione delle prime vie respiratorie e delle orecchie, infiammazioni delle cavità nasali, polmonite, epiglottite (gonfiore della gola che può interferire con la respirazione) e meningite (infiammazione delle membrane del cervello e del midollo spinale). Essa colpisce principalmente gli eschimesi, i negri americani e i bambini di colore. Nell'aprile del 1985 il vaccino Hib venne approvato per l'uso generale negli Stati Uniti e fu prontamente consigliato a tutti i bambini dai due anni in su (poiché non presenta alcuna efficacia nei bambini di meno di 18 mesi e un'efficacia incerta per quelli dai 18 ai 23 mesi). Il periodo più critico per un'attacco di questa malattia è tra i sei mesi e un anno e il 75% dei casi si verificano prima dei due anni d'età.
Il vaccino Hib viene spesso chiamato vaccino 'antimeningite' o 'antimeningite spinale' ma questa terminologia è ingannevole. Il vaccino Hib è stato prodotto soltanto per offrire una certa protezione contro i batteri Hib mentre la meningite ha varie cause (tipo i germi pneumococco e meningococcus ed alcuni virus). Al contrario, anche il germe Hib può causare infezione delle prime vie respiratorie, infezioni alle orecchie e sinusiti, ma il vaccino non ha alcuna efficacia contro queste condizioni. In uno studio preliminare condotto dal CDC (Centro federale per il controllo delle malattie) e comprendente sei aree degli Stati Uniti, il vaccino Hib dimostrò un'efficacia complessiva del 41% per il gruppo consigliato di bambini compresi tra i due e i cinque anni.
Comunque, alcune relazioni pubblicate sull'efficacia del vaccino dimostrano spesso delle percentuali notevolmente più alte perché i membri del complesso medico industriale hanno in un certo senso manomesso i risultati escludendo le aree in cui le risultanze della ricerca non combaciavano con le conclusioni che desideravano trarre. Per esempio si scoprì che i bambini sottoposti a vaccinazione Hib nel Minnesota erano cinque volte più predisposti a contrarre la malattia rispetto ai bambini che invece non erano stati vaccinati. Michael Osterholm, epidemiologo dello Stato del Minnesota, arrivò infatti alla conclusione che il vaccino Hib aumenta il rischio di contrarre la malattia. I dati raccolti nel Minnesota furono però convenientemente esclusi da almeno uno dei ricercatori sull'Hib, responsabili di riportare conclusioni imparziali agli Enti che determinano la linea di condotta in tema di vaccinazioni. I medici sono stati avvertiti dal CDC che si possono verificare casi di Hib dopo la vaccinazione, 'prima che l'effetto protettivo del vaccino abbia inizio'. Ulteriori studi avvertono che avviene 'un aumento della suscettibilità' alla malattia nei primi sette giorni dall'inoculazione. L'AAP osserva che la protezione indotta dal vaccino non è prevista per almeno tre settimane dopo la somministrazione. I medici vengono avvisati di mettere in guardia i genitori in modo che questi facciano attenzione ai sintomi dei loro figli dopo la vaccinazione. In una ricerca condotta su 55 bambini che avevano contratto l'Hib nelle prime tre settimane dopo la vaccinazione, 39 svilupparono la meningite.
Secondo il dott. Stephen L. Coeni, ufficiale medico membro del CDC, quasi nel 70% di tutti i casi di Hib in bambini di 18 mesi o più la malattia viene contratta nei centri di assistenza diurna. Quindi, quando il vaccino Hib venne legalmente messo in uso negli Stati Uniti, la malattia che doveva scongiurare era stata etichettata come malattia estremamente contagiosa. Però, in due studi separati condotti di recente, i ricercatori scoprirono che la malattia non ha una facile diffusione. Infatti, su 772 bambini esposti al contatto con un bambino infetto, nessuno dei 185 bambino del primo studio si ammalò e soltanto uno dei 587 bambini del secondo studio contrasse la malattia. A causa della controversia sulla sicurezza e sull'efficacia del vaccino l'AAP approvò una nuova linea di condotta che permetteva al medico di prescrivere o meno il vaccino Hib ai bambini, a propria discrezione.
Fonte: BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI

***"Altri Vaccini: Acellar Pertussis (Pertossico giapponese)"***

I vaccini finora trattati rappresentano solo una piccola parte di quelli già esistenti o in via di sperimentazione. Gli scienziati stanno per esempio lavorando su vaccini contro il cancro, l'AIDS, le malattie veneree, il veleno, le tossine ambientali e anche il contro il comune raffreddore. Altri scienziati stanno sperimentando un vaccino contro la gravidanza e un vaccino universale (una singola dose contro tutte le principali malattie infantili). E' disponibile il vaccino contro la varicella ma i medici non lo promuovono.
Se i princìpi che stanno dietro la teoria della vaccinazione vengono messi in discussione, probabilmente anche i vaccini futuri saranno destinati a fallire. Qui di seguito vengono presentate diverse altre vaccinazioni già esistenti.
Nel 1981 il Giappone ha iniziato a somministrare ai suoi bambini un nuovo vaccino antipertossico. I giapponesi asseriscono che sia meno tossico e più efficace del vaccino attuale, che viene tuttora usato negli Stati Uniti. Alcune autorità americane sono d'accordo ma affermano che i costi superiori per produrre il vacino e la logistica coinvolta non giustifichino questo cambiamento. Comunque sia, l'Associazione dei Pediatri Americani (AAP) - il 15 aprile 1992 - consigliava questo vaccino soltanto per le quarte e le quinte dosi.
I giapponesi non iniziano a vaccinare i loro figli contro la pertosse prima dei due anni. Questa pratica ebbe inizio nel 1975, sei anni prima dell'introduzione del nuovo vaccino, e venne immediatamente notato un notevole calo di reazioni gravi da vaccino. Negli Stati Uniti la vaccinazione antipertossica inizia a due mesi d'età e continua durante i primi mesi di vita del bambino, quelli più rischiosi. E' perciò difficile accertare se il vaccino giapponese sia effettivamente il più sicuro.
Nel 1988 gli Stati Uniti sperimentarono il vaccino pertossico 'acellulare' sui bambini svedesi. L'efficacia di un regime a due dosi fu del 69%. Cinque bambini morirono durante questo studio. Ironicamente, gli ufficiali sanitari statunitensi (i quali sembrano essere indifferenti verso la ricerca di alternative al vaccino 'a cellula intera'), mostrandosi assai scrupolosi, chiesero che i decessi fossero ulteriormente indagati, anche quelli avvenuti cinque mesi dopo la vaccinazione. Visto che le cause di questi decessi comprendevano anche intossicazione da eroina, gli ufficiali svedesi conclusero che non erano da collegare alla vaccinazione. Decessi che negli Stati Uniti avvengono entro poche ore o pochi giorni da una vaccinazione 'a cellula intera' vengono rapidamente dimenticati e raramente investigati.
In uno studio recente, pubblicato dal Journal of the American Medical Association, venne dimostrato che due vaccini antipertossici acellulari risultavano meno efficienti di quanto ci si aspettava ed erano responsabili di quattro decessi tra i bambini usati per il test. E nel 1987, 66 giapponesi vittime del vaccino ebbero un enorme risarcimento da parte del Governo. La Corte riconobbe che i querelanti danneggiati erano stati 'usati', in modo che non fosse minato 'l'interesse pubblico per la prevenzione di malattie contagiose'.
Fonte: BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI

***"Vaccino Antipertosse"***







La pertosse è una malattia contagiosa causata da un battere che colpisce l'apparato respiratorio. Viene anche denominata 'tosse canina' a causa dell'urlo acuto tipicamente canino emesso dagli ammalati che cercano di trattenere i respiri dopo i violenti accessi di tosse. I sintomi si presentano in tre diverse fasi. Nella prima, che solitamente dura una o due settimane, le persone colpite hanno problemi di respirazione e possono sviluppare tosse e/o febbre. Si passa quindi alla seconda, della durata di due o tre settimane, caratterizzata da gravi attacchi di tosse notturna e poi da episodi di tosse durante il giorno e la notte: questi attacchi possono portare a un'inadeguata circolazione dell'ossigeno che dà origine a convulsioni (durante questa fase può avvenire il decesso). Nella terza e ultima fase la tosse dimunuisce e inizia la guarigione. Una guarigione completa richiede due o tre mesi di tempo.
Questa malatia raramente è fatale. Comunque, se un lattante al di sotto dei sei mesi la contrae, può essere pericolosa.
Non esiste un trattamento specifico per la pertosse. Sono stati impiegati antibiotici e sedativi della tosse ma con scarso successo e in genere non vengono consigliati.
Un vaccino contro la pertosse è disponibile negli Stati Uniti dal 1936 ed è stato immesso nel mercato negli anni Quaranta.
RISULTANZE: L'incidenza e la gravità della pertosse era già diminuita molto prima dell'introduzione del vaccino. Dal 1900 al 1935, negli Stati Uniti e in Inghilterra, l'incidenza di mortalità causata dalla malattia era già calata rispettivamente del 79% e dell'82% prima dell'introduzione del vaccino. Alcuni studi indicano che l'efficacia del vaccino antipertossico potrebbe essere soltanto del 40-45%. Altri evidenziano come l'immunità non permanga. La sensibilità alla pertosse dodici anni dopo la vaccinazione completa potrebbe essere quantificata in misura del 95%. Per esempio, durante un'epidemia del 1978 vennero colpiti dalla pertosse 46 bambini vaccinati su 85 (54%). Durante un periodo di 10 mesi nel 1984 lo Stato di Washington denunciò 162 casi: non ci furono decessi né casi di lesione cerebrale e il 49% dei casi riguardanti la fascia d'età 3 mesi-6 anni si verificò su bambini completamente vaccinati. Nello stesso anno furono denunciati al CDC 2.187 casi di pertosse: dei 560 pazienti di una fascia d'età compresa tra i 7 mesi e i 6 anni e di cui si conosceva lo stato di vaccinazione, il 46% era stato sottoposto a vaccinoprofilassi. E nel 1986, nel Kansas, furono riportati 1.300 casi: il 90% dei pazienti di cui era noto lo stato di vaccinazione era stato 'adeguatamente' vaccinato.

L'incidenza di mortalità da pertosseera diminuita di oltre il 75% prima dell'introduzione del vaccino

I vaccini antidifterico, antitetanico e antipertossico vengono generalmente associati in un'unica formula (DPT). Il vaccino antidifterico e quello antitetanico vengono entrambi 'stabilizzati' usando la formaldeide, una nota sostanza cancerogena. La dose di DPT contiene il timerosal - un derivato del mercurio - e un fosfato di alluminio. Il mercurio e l'alluminio sono entrambi tossici per l'uomo.
Il vaccino antipertossico viene utilizzato negli esperimenti sugli animali per indurre shock anafilattico e per causare un'encefaliomelite autoimmune acuta (encefalite allergica). L'encefalite post-vaccina potrebbe essere la causa maggiore di turbe nello sviluppo e di difficoltà di apprendimento.
Negli Stati Uniti non furono mai eseguiti dei test clinici per appurare se il vaccino antipertossico fosse sicuro ed efficace. Il Paese si fida dei dati raccolti in Inghilterra negli anni Cinquanta, riguardanti bambini di una fascia d'età compresa tra i 6 e i 18 mesi. Nonostante il fatto che 42 di questi bambini accusassero convulsioni entro i primi 28 giorni, che l'80% dei bambini fossero di età superiore ai 14 mesi e che il test fosse disegnato per misurare l'efficienza (non la sicurezza) del vaccino, le autorità responsabili della sanità negli Stati Uniti usarono questi risultati come prova che il vaccino fosse talmente sicuro da poterlo somministrare addirittura a bambini di sei settimane d'età. Un neonato di 2 mesi con un peso minore di 10 libbre riceve così la stessa dose di vaccino di un bambino in età prescolastica di 50 libbre. Gli scienziati hanno sviluppato un test indiretto per definire l'efficacia e la sicurezza del vaccino antipertossico. Se il vaccino rende immuni le cavie, allora si ritiene che sia efficace anhe nei bambini. Se le cavie non perdono peso, allora si presume che non sia tossico.
Il vaccino antipertossico può causare una febbre elevata fino a 41 °C, dolori, gonfiori, diarrea, sforzi di vomito, sonnolenza eccessiva, urli acuti (non molto dissimili dal cosiddetto cri encefalique associato a danni del sistema nervoso centrale), crisi di pianto, attacchi apoplettici, convulsioni, collassi, shock, problemi di respirazione, danni cerebrali e sindrome di morte infantile improvvisa (SIDS). Uno studio ha dimostrato che reazioni gravi (comprese l'epilessia e l'encefalopatia) raggiungevano valori da uno a 600. Un'altra ricerca ha evidenziato che delle 15.752 inoculazioni somministrate ai bambini soltanto 18 (1 su 875) davano atto a gravi reazioni (collasso da shock o convulsioni). A ogni bambino di questa ricerca sono state somministrate da tre a cinque inoculazioni: un bambino circa ogni 200 che avevano ricevuto la serie completa di DPT accusava quindi gravi reazioni.
Diversi studi hanno dimostrato che il tasso di mortalità infantile triplica fra i bambini nei tre giorni successivi al vaccino DPT. Le prime tre dosi di DPT vengono somministrate a due, a tre e a quattro mesi di età. Circa l'80% dei casi di SIDS si verificano nel periodo tra il primo e il sesto mese, con un'incidenza massima nell'età compresa tra il secodo e il quarto mese.
In un recente studio scientifico sul SIDS sono stati presi in considerazione gli episodi di apnea (cessazione della respirazione) e di ipopnea (respirazione poco profonda anomala) prima e dopo la vaccinazione DPT. E' stato usato il Cotwatch (uno strumento di precisione per monitorare la respirazione progettato da Leif Karlson) e sono stati analizzati i dati computerizzati generati dallo strumento (calcolati in integrali di 'densità pesata apnea-ipopnea' - WAHD). I dati hanno dimostrato chiaramente che la vaccinazione è stata la causa di uno straordinario aumento degli episodi in cui la respirazione cessava parzialmente o completamente. Tali episodi continuavano periodicamente per mesi dopo la vaccinazione. Il dott. Viera Scheibnerova, responsabile della ricerca, ha concluso che 'la vaccinazione è la singola causa prevalente e maggiormente prevenibile delle morti infantili'.
In un altro studio compiuto su 103 bambini deceduti di SIDS, il dott. William Torch della Facoltà di Medicina dell'Università del Nevada a Reno scoprì che più dei due terzi di essi, prima di morire, erano stati vaccinati con il siero DTP. Di questi, il 6,5% a 12 ore dalla somministrazione del vaccino, il 13% entro le 24 ore, il 26% entro tre giorni e rispettivamente il 37%, il 61% e il 70% entro una, due e tre settimane. Egli scopr" inoltre che il SIDS avviene con maggior frequenza a due o a quattro mesi, l'età in cui le dosi iniziali di DPT vengono somministrate ai bambini.
Il vaccino antipertossico e la sindrome di morte infantile improvvisa (SIDS)(uno studio di correlazioni)
Numero di giorni dopo la vaccinazione
(fonte BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI)

***"Vaccino Antitetanica"***

Il tetano è un disturbo del sistema nervoso causato da spore che vengono intrappolate nelle ferite non adeguatamente disinfettate. La sintomatologia comprende depressione, mal di testa, contrazione muscolare, spasmi dei muscoli mascellari (che rendono difficile aprire la bocca) e convulsioni. L'incidenza mortale di casi non trattati è stata stimata nel 50% circa dei casi e comunque con una cura adeguata si ottiene la guarigione nell'80% circa dei casi.
Per molto tempo si è creduto che il tetano fosse causato da chiodi arrugginiti o da ferite provocate in prossimità del letame. Anche se il germe del tetano prolifica più facilmente nelle ferite anfrattuose (a causa delle condizioni anareobiche che favoriscono la germinazione delle spore), in molti casi si può scongiurare l'insorgere della malattia prestando attenzione alle norme igieniche. Le ferite vanno disinfettate accuratamente e mantenute aperte fino a quando non siano guarite al di sotto della superficie della pelle. Oltre al vaccino antitetanico è disponibile un'anatossina tetanica, un prodotto della tossina tetanica privata della sua virulenza tramite calore. Può essere impiegata come richiamo al momento della lesione. E' disponibile anche un'antitossina tetanica.
RISULTANZE: Tra il personale militare l'incidenza di tetano diminuì da 205 casi ogni 100.000 ferite durante la Guerra civile americana a 0,44 casi ogni 100.000 ferite durante la Seconda guerra mondiale: una riduzione del 99,8%. Questa malattia stava comunque scomparendo stabilmente nei Paesi sviluppati molto tempo prima dell'introduzione del vaccino. Alcuni ricercatori attribuiscono questo declino a una maggiore attenzione alle norme igieniche nel curare le ferite.
Durante la Seconda guerra mondiale furono registrati 12 casi di tetano; quattro di questi (33%) riguardavano militari 'adeguatamente' vaccinati. Non esiste alcuna evidenza scientifica che indichi quanto spesso siano richiesti i richiami o se questi siano veramente necessari. Le statistiche governative rivelano infatti che fino a pochi anni fa il 40% dei bambini non era protetto. Eppure l'incidenza di infezione da tetano continu˜ a diminuire.
Per ridurre il pericolo di reazioni gravi alla vaccinazione antitetanica il vaccino è stato notevolmente diluito, rendendolo clinicamente inefficace. Nonostante ciò le complicazioni possibili dopo l'inoculazione sono le seguenti: febbre elevata, dolori, formazione ricorrente di ascessi, danni al nervo dellÕorecchio interno, neuropatia demielinativa (condizione degenerativa del sistema nervoso), shock anafilattico e perdita di coscienza.
Alcuni medici riferiscono che l'anatossina tetanica non protegge e presenta un'elevata incidenza mortale. La rivista scientifica New England Journal of Medicine ha recentemente pubblicato una relazione che dimostra come i richiami del vaccino antitetanico causino un calo anomalo dei linfociti T nel sangue. Il calo maggiore si verifica fino a due settimane dopo l'inoculazione. Il rapporto evidenzia che questi valori alterati sono simili a quelli riscontrati nei pazienti colpiti da AIDS. Anche una leggera inibizione nel titolo dei linfociti T diventa un fatto grave e può essere la causa sottostante di almeno uno dei disturbi immunologici riscontrati nei bambini (ipogammaglobulinemia transitoria). (fonte BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI)

***"Vaccino Anti Parotite"***

La parotite (orecchioni) è una malattia contagiosa di origine virale che colpisce le ghiandole salivari. La sintomatologia è caratterizzata da un rigonfiamento dolorante della zona sotto l'orecchio e sulla linea mascellare, da febbre, mal di testa, dolori muscolari e vomito. I testicoli e le ovaie, oltre al seno nelle donne, si possono infiammare e gonfiare. E' piuttosto raro che la parotite si presenti in forma grave e di solito i sintomi spariscono entro 10 giorni. Circa il 35% dei maschi in età post-puberale viene comunque colpito dalla malattia e sviluppa l'orchite e l'infiammazione dei testicoli.
La cura consiste principalmente nel lasciare che la malattia faccia il suo corso. Viene consigliato anche il riposo a letto, una dieta leggera e idrica e impacchi di ghiaccio per ridurre il gonfiore.
RISULTANZE: La parotite è una malattia generalmente innocua nell'infanzia e quasi sempre lascia un'immunità permanente. L'immunità artificiale conferita attraverso il vaccino antiparotite non dura nel tempo. Studi recenti mostrano un numero considerevole di casi di orecchioni fra persone vaccinate in precedenza contro questa malattia. E i bambini che hanno ricevuto l'inoculazione a 15 mesi (età consigliata per sottoporsi alla vaccinazione) e che sfuggono al contagio nell'infanzia hanno più probabilità di riportare conseguenze gravi se si ammalano durante l'adolescenza o nell'età adulta (dato che le complicanze da parotite sono più frequenti e gravi dopo la pubertà).
L'orchite, che rappresenta la complicazione più probabile della parotite, raramente colpisce entrambi i testicoli. La sterilità, che comunemente viene associata alla malattia, è quindi molto improbabile. Le reazioni contrarie al vaccino antiparotite potrebbero essere responsabili del recente aumento di casi di encefalite indotta da vaccino. (fonte BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI)

***"Vaccino Anti Rosolia"***

La rosolia è una malattia contagiosa generalmente così lieve da sfuggire alla diagnosi. I sintomi comprendono un leggero raffreddore, mal di gola e una febbre modica che raramente supera i 37,5 gradi. Bollicine rosa e leggermente rigonfie appaiono sul viso, sul tronco e sugli arti. I noduli linfatici della nuca, del collo e quelli dietro le orecchie si ingrossano. I sintomi spariscono dopo due o tre giorni.
La rosolia è una malattia innocua se contratta da bambini. Se essa insorge durante il primo mese di gravidanza il neonato potrebbe presentare delle malformazioni. Queste si possono manifestare a carico dell'occhio, dell'orecchio, degli arti o del cuore oppure come ritardo mentale.
La cura consiste principalmente nel permettere alla malattia di fare il suo corso. Non è necessario proteggere i bambini contro l'insorgere di questa malattia innocua.
RISULTANZE: Le ricerche dimostrano che circa il 25% delle persone vaccinate contro la rosolia non possiede immunità dopo i primi cinque anni dall'avvenuta inoculazione. In uno studio condotto dal dott. Stanley Plotkin, professore di pediatria alla Facoltà di Medicina dell'Università della Pennsylvania, si legge che nel 36% delle adolescenti femmine vaccinate contro la rosolia non c'era evidenza sierologica di immunità. In un'epidemia a Casper, nel Wyoming, 91 dei 125 casi (73%) riguardavano bambini vaccinati. In un altro studio condotto dal dott. Baverley Allen dell'ospedale Austin a Melbourne, in Australia, risulta che l'80% dei soldati di leva - vaccinati contro la rosolia soltanto quattro mesi prima - contrasse ugualmente la malattia.
La rosolia è una malattia innocua se contratta nell'infanzia e lascia al soggetto un'immunità naturale che rende difficile una ricaduta in età adulta. Prima delle vaccinazioni antirosolia quasi l'85% della popolazione presentava un'immunità naturale nei confronti della malattia. Un'indagine recentemente condotta tra studenti liceali di una comunità urbana sottoposti alla vaccinoprofilassi ha rivelato che il 15% delle persone di questo gruppo erano ancora predisposte alla rosolia.
In due ricerche scientifiche separate si scoprì che il nuovo vaccino antirosolia introdotto nel 1979 era la causa della Sindrome di affaticamento cronico (conosciuta anche come virus di Epstein-Barr o 'malattia dello yuppie'), un disturbo immunologico denunciato per la prima negli Stati Uniti nel 1982. Il vaccino somministrato ai bambini può permanere nei loro organismi per degli anni e può venire trasmesso agli adulti attraverso il contatto casuale.
Ulteriori reazioni contrarie al vaccino antirosolia includono l'artrite, l'artralgia (dolori alle giunture) e la polineurite (dolori, insensibilità o paralisi dei nervi periferici). Nelle ragazze in età puberale l'incidenza di effetti collaterali è dal 5 al 10% e nelle donne va ben oltre il 30%.
In alcuni ospedali tutti i dipendenti, eccetto i medici, devono sottoporsi alla vaccinazione antirosolia. Questo avviene probabilmente perché i medici, tra tutto il personale ospedaliero, sono i meno disponibili a sottoporsi a queste inoculazioni. In uno studio pubblicato dal Journal of the American Medical Association risulta che il 90% degli ostetrici e oltre due terzi dei pediatri si rifiutarono di sottoporsi alla vaccinazione antirosolia. Gli autori dell'articolo dedussero che questi temevano 'reazioni impreviste al vaccino'. (fonte BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI)

***"Vaccino Anti Morbillo"***


Il morbillo è una malattia contagiosa cusata da un virus che colpisce l'apparato respiratorio, la cute e gli occhi. La sintomatologia comprende febbre alta (fino a 40,5 gradi), tosse, raffreddore e dolori, rossori e sensibilità agli occhi. Si sviluppano dei piccoli puntini rosa con il centro grigio-biancastro all'interno della bocca. Puntini rosa e pruriginosi appaiono invece sul viso per poi estendersi su tutto il corpo. Un caso circa su 100.000 degenera in panencefalite sclerotica subacuta (SSPE) che causa un indurimento del tessuto cerebrale e quindi diventa fatale. Nelle popolazioni esposte per la prima volta al virus insorgono gravi complicanze tra gli adolescenti e i giovani, aumentando cos" l'incidenza di casi mortali. La maggioranza dei casi di morbillo non è comunque grave, specialmente se gran parte della popolazione è già stata esposta al contagio. In genere i sintomi scompaiono dopo una o due settimane.
La cura consiste principalmente nel lasciare che la malattia faccia il suo corso.
Prima degli anni Sessanta la maggior parte dei bambini americani contraeva il morbilllo. Nel 1963 un gruppo di scienziati, guidati dal ricercatore americano John F. Enders, mise a punto un vaccino contro il morbillo. Seguirono le inoculazioni di massa.
RISULTANZE: Un significativo declino del morbillo era già iniziato molto prima dell'introduzione del vaccino. Negli Stati Uniti e in Inghilterra era già avvenuto, tra il 1915 e il 1958, un declino di oltre il 95% dei casi mortali.
L'incidenza di mortalità da morbilloera diminuita di oltre il 95% prima dell'introduzione del vaccino
(Le cifre riguardano il periodo dal 1915 al 1958)
Nel 1900 i casi mortali di morbillo erano 13,3 per 100.000 ed entro il 1955 (otto anni prima della prima vaccinazione contro il morbillo) l'incidenza della mortalità era scesa fino a 0,03 casi per 100.000 (97,7%). I casi di mortalità a metà degli anni Settanta (post vaccino) furono gli stessi di quelli avvenuti nei primi anni Sessanta (pre vaccino).
Gli scienziati non conoscono la durata dell'immunità indotta dal vaccino. Secondo uno studio compiuto dall'OMS esiste una possibilità quattordici volte superiore che la malattia colpisca coloro che si sono sottoposti alla vaccinazione piuttosto che le persone non vaccinate. Secondo il dott. Atkinson del CDC "la trasmissione del morbillo fra persone vaccinate è chiaramente documentata. Durante alcune epidemie (...) oltre il 95% dei casi riguardava persone vaccinate". Di tutti i casi di morbillo registrati nel 1984 negli Stati Uniti, il 58% dei bambini in età scolastica erano stati vaccinati 'adeguatamente'. Nel 1985 il Governo Federale ha denunciato 1.984 casi di morbillo non evitabili. Ma l'80% di questi casi 'inevitabili' riguardavano persone già vaccinate. Di recente si sono avute altre epidemie negli USA, talvolta fra una popolazione vaccinata al 100%.
Il vaccino antimorbilloso può causare atassia (incapacità di coordinare i movimenti muscolari), incapacità di apprendimento, sviluppo ritardato, meningite asettica, attacchi apoplettici, emiparesi (paresi di un lato del corpo) e la morte. Altri ricercatori hanno indagato sulla possibile relazione tra il vaccino e la sclerosi multipla, la sindrome di Rye, la sindrome di Guillan-Barre, disfunzioni della coagulazione del sangue e diabete nei giovani.
Fin dall'introduzione del vaccino la fase apicale del morbillo non si manifesta più nei bambini ma negli adolescenti e nei giovani adulti. Il rischio di complicanze è aumentato rispettivamente del 3% e del 20%.
Il vaccino non è raccomandato per i bambini che hanno meno di 15 mesi, tuttavia i bambini di quell'età sono più a rischio per le complicazioni che possono seguire il morbillo. Prima dell'introduzione del vaccino era veramente rara l'eventualità che i neonati contraessero questa malattia. Nel 1993, invece, un quarto dei casi di morbillo si è verificato proprio in bambini con meno di un anno di età. Funzionari del CDC ammettono che questa situazione potrebbe peggiorare e ne attribuiscono la causa al numero crescente di mamme che sono state vaccinate negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta (se si è privi dell'immunità naturale la protezione contro il morbillo non può essere trasmessa ai figli).
ALIMENTAZIONE: La rivista 'New England Journal of Medicine' ha recentemente pubblicato un articolo dove viene indicato che il fatto di somministrare vitamina A ai bambini colpiti da morbillo riduce la possibilità di complicanze e la probabilità di decesso. (fonte BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI)

***"Vaccino Antidifterico"***

La difterite è una malattia contagiosa delle prime vie respiratorie causata da un battere. I sintomi comprendono mal di gola, febbre e un rigonfiamento dei noduli linfatici del collo. Nel corso della malattia si forma una pellicola spessa sulla superficie delle tonsille e della gola e che può estendersi fino alla trachea e ai polmoni. Questa membrana può interferire con la respirazione e con la deglutizione. Nei casi più gravi potrebbe bloccare completamente le vie respiratorie. Altre complicanze comprendono l'infiammazione del muscolo cardiaco (miocardite) e la paralisi dei muscoli della gola e degli occhi, oltre che di quelli usati durante le respirazione. Questo può risultare fatale.
La difterite viene comunemente curata con gli antibiotici. Sono altresì necessari il riposo a letto e un'alimentazione abbondante (tramite fleboclisi o caterere nasale in caso di difficoltà alla deglutizione). La malattia viene generalmente trasmessa tramite contatto diretto con il germe difterico. La sua diffusione può quindi essere prontamente controllata seguendo attentamente delle semplici regole igienico-sanitarie.
RISULTANZE: I casi di difterite sono rari. Nel 1980 ne furono registrati solamente cinque negli Stati Uniti. Un notevole declino della malattia era comunque già in atto molto prima della scoperta del vaccino. Negli Stati Uniti si registrò tra il 1900 e il 1930 (periodo precedente all'introduzione del vaccino) un calo del 90% dei casi documentati di mortalità da difterite. Alcuni ricercatori attribuiscono questo declino alla maggior consapevolezza alimentare e igienico-sanitaria.
In Germania la vaccinazione antidifterica obbligatoria venne introdotta nel 1939. Dopo di essa i casi di difterite nel Paese salirono vertiginosamente fino a 150.000. Inizialmente la Francia scartò il vaccino dopo essere stata testimone dei disastri causati negli altri Paesi; dopo l'invasione tedesca fu invece costretta a sottoporre all'inoculazione tutta la popolazione: entro il 1943 i casi di difterite erano arrivati a quasi 47.000. Nello stesso periodo si registrarono soltanto 50 casi nella vicina Norvegia, che aveva respinto la vaccinazione.
In un rapporto ufficiale sulla difterite del 1975, il Bureau of Biologics e la FDA (Food and Drug Administration) arrivarono alla conclusione che la tossina difterica "non è tanto efficace, come agente immunizzante, quanto si credeva". I ricercatori ammisero che la difterite poteva insorgere anche nei soggetti vaccinati e osservarono che "la durata dell'immunità indotta dalla tossina (...) rimane una faccenda aperta".
Il 50% di tutte le persone che contraggono la difterite sono state opportunamente vaccinate. In un'epidemia a Chicago nel 1969 il Dipartimento della Sanità rese noto che il 37,5% delle persone colpite erano state sottoposte alla vaccinazione o presentavano l'esistenza accertata di totale immunità alla malattia. Un rapporto su un'altra epidemia rivelò invece che il 60% del totale dei casi e il 33% dei casi fatali riguardava persone vaccinate. (fonte BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI)

***"Vaccino Antipolio"***




La poliomelite è una malattia infettiva causata da un virus intestinale che può attaccare le cellule nervose del cervello e del midollo spinale. I sintomi includono febbre, mal di testa, mal di gola e vomito. Alcuni ammalati sviluppano complicanze neurologiche (rigidità del collo e della schiena), debolezza muscolare, dolori alle giunture e paralisi di uno o più arti oppure dei muscoli del sistema respiratorio. Nei casi più gravi la poliomelite può essere fatale a causa della paralisi respiratoria. La cura consiste nel riposo a letto per consentire agli arti colpiti di rilassarsi completamente. Se viene compromessa la respirazione si può ricorrere al respiratore artificiale o al polmone d’acciaio. Potrebbe rendersi necessario un periodo di fisioterapia di due o tre anni.Nel 1955 il dott. Jonas Salk, un medico americano specializzato in microbiologia, mise a punto un vaccino con virus ucciso contro la poliomelite. Nel 1959 Albert Sabin, anch’esso medico e microbiologo americano, preparò un vaccino con virus vivo (orale) contro la polio. Entrambi i vaccini vengono considerati sicuri ed efficaci nella prevenzione della malattia e della sua diffusione. RISULTANZE: Molte persone credono erroneamente che chiunque venga colpito da poliomelite debba subire una paralisi parziale o anche morire. Nella maggioranza dei casi di polio non ci sono invece sintomi particolari. Il virus naturale della polio non produce infatti alcun sintomo in oltre il 90% della popolazione esposta al contagio, anche durante le epidemie. Questo fatto ha portato più di un ricercatore scientifico a trarre la conclusione che l’esigua percentuale di persone che sviluppano una paralisi da polio abbiano una "predisposizione anatomica" verso la malattia. La grande maggioranza della popolazione potrebbe possedere un’immunità naturale nei confronti del germe della polio.Oggigiorno la polio è praticamente inesistente negli Stati Uniti, tuttavia non esistono prove scientifiche inconfutabili che il vaccino antipolio abbia causato la scomparsa di questa malattia. Dal 1923 al 1953, prima dell’introduzione del vaccino di Salk, l’incidenza di mortalità negli Stati Uniti e in Inghilterra era già scesa spontaneamente rispettivamente del 47% e del 55%. Le statistiche evidenziano un simile declino anche in altri Paesi europei.
L'incidenza di mortalità da poliomelite stava diminuendo spontaneamenteprima dell'introduzione del vaccino
(Le cifre riguardano il periodo dal 1923 al 1953)
E quando alla fine il vaccino fu disponibile molti Paesi europei rifiutarono di sottoporre la popolazione all'inoculazione sistematica. Eppure, anche in questi Paesi le epidemie di poliomelite cessarono. Il numero di casi documentati di polio dopo l'inoculazione di massa con il vaccino ucciso fu notevolmente superiore ai casi documentati prima della vaccinazione e negli Stati Uniti fu più che raddoppiato. Per esempio, nel rapporto annuale terminato il 30 agosto 1954 (dopo l'inoculazione di massa) si riportavano 15 casi di polio nel Vermont in confronto ai 55 casi riportati nel periodo annuale terminato il 30 agosto 1955 (dopo l'inoculazione di massa): un aumento del 266%. Rhode Island riportò 22 casi durante il periodo precedente la vaccinazione in confronto ai 122 casi dopo il periodo di vaccinazione di massa: un aumeto del 454%. Le cifre del New Hampshire furono di 38 casi contro i 129; nel Connecticut furono 144 contro 276 e nel Massachusetts furono 273 contro 2027: un aumento vetiginoso del 642%.
I casi di poliomelite aumentarono dopo l'inoculazione di massa
Le cifre riguardano cinque Stati del New England nel periodo dal 1954 al 1955
NOTA: I medici e gli scienziati membri dell'Istituto nazionale della Sanità negli anni Cinquanta erano ben consapevoli che il vaccino di Salk fosse inefficace e mortale. Alcuni di essi dichiararono apertamente che era "inutile come prevenzione e pericoloso da somministrare". Rifiutarono di vaccinare i propri figli. Anche il dott. Salk fu citato per aver detto "non si dormono sonni tranquilli per almeno due o tre settimane dopo aver iniettato il vaccino antipolio ai bambini". Ma la Fondazione nazionale per la paralisi infantile e le compagnie farmaceutiche che avevano investito grosse somme nel vaccino obbligarono il Servizio Sanitario Pubblico americano a firmare una falsa dichiarazione che attestava la sicurezza e l'efficacia al 100% del vaccino.
Il criterio di definizione della poliomelite fu cambiato dopo l'introduzione del vaccino vivo di Sabin. Per esempio, la nuova definizione di un'epidemia di polio richiedeva un numero maggiore di casi documentati per ritenerla tale (35 casi invece dei 20 consueti ogni 100.000). In quel periodo fu ridefinito anche il criterio di diagnosi della paralisi da polio, rendendo molto più difficile confermare e dunque registrare i casi. Prima dell'introduzione del vaccino il paziente doveva presentare sintomi di paralisi per soltanto 24 ore. Non venivano richiesti né analisi né conferme scientifiche per determinare paralisi residue o prolungate. I nuovi parametri esigevano invece che il paziente dimostrasse sintomi di paralisi per almeno 60 giorni e che la paralisi residua fosse confermata almeno due volte nel corso della malattia. Dopo l'introduzione del vaccino i casi di meningite asettica (una malattia infettiva difficile da distinguere dalla poliomelite) venivano registrati molto spesso come malattia separata.Ricordiamo però che tali casi venivano registrati come poliomelite prima dell'introduzione del vaccino. L'efficacia dichiarata del vaccino fu dunque messa in dubbio.
NOTA: La pratica di ridefinire una malattia se contratta da una persona immunizzata non è nuova. Questa era una tattica comune anche durante le epidemie di vaiolo. Per esempio, nel 1936 il Ministero della Sanità inglese ammise che lo stato di vaccinazione di un individuo è un fattore guida nella diagnosi di una malattia. In altre parole, se una persona vaccinata contro una particolare malattia contrae quella malattia, questa viene semplicemente registrata con un nome diverso.
Nel 1976 il dott. Jonas Salk, creatore del vaccino ucciso durante gli anni Cinquanta, testimoniò che il vaccino vivo (usato quasi esclusivamente negli Stati Uniti dai primi anni del 1960 in poi) era "la causa principale, se non l'unica" di tutti i casi di poliomelite negli Stati Uniti dal 1960 (il virus permane nella gola per una o due settimane e nelle feci per circa due mesi. Di conseguenza le persone vaccinate sono a rischio e sono potenzialmente contagiose fintanto che continua l'eliminazione fecale).
Recentemente i Centri federali per il controllo delle malattie (CDC) hanno ammesso che al giorno d'oggi il vaccino vivo è diventato la causa dominante della poliomelite negli Stati Uniti. Secondo le cifre rilasciate dal CDC, l'87% di tutti i casi di poliomelite registrati negli Stati Uniti tra il 1973 e il 1983 sono stati causati dal vaccino, eccezion fatta per i casi importati.
L'87% di tutti i casi di poliomielite furono causati dal vaccino antipolio
Dati del CDC (USA): 1973 - 1983
Dal 1980 al 1989 ogni caso di polio negli USA (escludendo i casi di importazione, anche se 3 delle 5 persone che hanno contratto la malattia durante un viaggio all'estero erano state vaccinate in precedenza contro la polio) è stato causato dal vaccino.
In Finlandia, dove viene impiegato il vaccino ucciso, non è stato registrato alcun caso di poliomelite tra il 1964 e il 1983. Nel 1984, invece, numerosi finlandesi contrarrono la poliomelite risollevando quindi il dibattito delle autorità sulla relativa efficacia di entrambi i tipi di vaccino.
ALIMENTAZIONE: Nel 1948, durante il culmine dell'epidemia di polimelite, il dott. Benjamin Sandler - un esperto alimentarista dell'Oteen Veterans Hospital - descrisse dettagliatamente il rapporto tra la poliomelite e un eccessivo consumo di zuccheri e di amidi. Preparò una documentazione che dimostrava come l'incidenza della poliomelite fosse maggiore nei Paesi con un più elevato consumo di zucchero pro capite. Asserì infatti che tali sostanze disidratano le cellule e sottraggono calcio a nervi, muscoli, ossa e denti. Una grave deficienza di calcio precede la poliomelite.
I ricercatori hanno sempre saputo che la polio colpisce maggiormente nei mesi caldi. Il dott. Sandler osservò che effettivamente i bambini consumano durante l'estate quantità maggiori di gelato, di bibite e di prodotti artificialmente dolcificati. Nel 1949, prima dell'inizio della stagione della polio, egli avvertì (tramite i giornali e la radio) gli abitanti della Carolina del Nord di ridurre il consumo di questi prodotti. Durante quell'estate gli abitanti del luogo diminuirono l'assunzione di zucchero del 90% e i casi di polio in quello Stato diminuirono quell'anno in egual misura (il Dipartimento della Salute dello Stato del Nord Carolina riportò 2.498 casi documentati di polio nel 1948 e 229 casi nel 1949).
NOTA: Una compagnia industriale spedì un milione di galloni di gelato in meno già nella prima settimana seguente la pubblicazione della dieta antipolio del dott. Sandler. Ma il potente consorzio monopolistico Rockefeller, il Milk Trust che vendeva prodotti surgelati alla Carolina del Nord, unì le forze con i potenti commercianti della Cola-Cola (le cui vendite stavano calando) e insieme convinsero la popolazione che le scoperte di Sandler fossero fittizie e che le cifre riguardanti la polio fossero soltanto un caso fortunato. Per l'estate del 1950 le vendite erano risalite ai livelli abituali e anche i casi di poliomelite ritornarono in quell'anno alla "normalità". (fonte BAMBINI E VACCINI Di Neil Miller MACROEDIZIONI)

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